Discussione: La gravidanza
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Vecchio 30-07-2007, 22.28.47   #1
Sole
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Predefinito La gravidanza

La gravidanza è un momento magico che unisce tre essere viventi. Mamma Papà e Figlio.
Nell'essere umano per nove mesi una donna crescerà una creatura (che sta venendo creata) finchè questo sarà in grado di poter fare il suo primo respiro.
E' da sempre che si sa che la mamma parla con il suo piccolo fintanto che è nella pancia, come se davvero avessero un dialogo. Di fatti sembra sia proprio così. La mamma trasmette tutto di lei: alimentazione, umore, paure, ansie, gioie, risate, pianti e il bambino assorbe, cominciando a formare già li le sue caratteristiche, quelle che resteranno impresse nel suo inconscio e che con enormi sforzi potrà un giorno far riaffiorare.
Così se la mamma ha in se cose non risolte, inconscio non affiorato, momenti bui e rancori repressi, il bambino ne sarà influenzato (non è terrorismo, siamo tutti nati così temo, e ancora faremo nascere così..).
Una gestazione dovrebbe essere una sorta di purificazione continua per la mamma e per il bimbo affinchè possa assorbire, il bambino, solo l'amore che quella condizione può emanare.
Anche il momento della nascita è un momento magico, bellissimo. Oggi si è perso completamente il senso, tanto che si nasce tra le braccia di un estraneo.
Nel parto la mamma collabora con il bimbo. Si uniscono insieme per la nascita. Non è la mamma che spinge e l'ostretica che tira. E' la mamma che asseconda la contrazione senza espellere con violenza e il bambino che si gira, facendo uscire da prima la testa poi roteando su se stesso il braccino e poi l'altro e così via fino a finire quello che sembra un movimento a spirale.
Questa rotazione fa venire in mente, che il bimbo nasce esponendo il suo settimo chakra (l'ultimo) al mondo e uscendo dal primo della madre. Come se finita una scala musicale ne cominciasse una nuova. Rappresentando la ciclicità della vita. Poi roteando come una spirale, fa uscire gli altri sette. Ma se questa rotazione non gli viene consentita (perchè viene tirato), il parto diventa non naturale.
Una certa tradizione vorrebbe (cosa che trovo bellissima) che sia il padre a "raccogliere" il bimbo all'entrata nel mondo. Il primo viso, le prime mani che il bimbo incontra sono quelle del padre, che è al posto dell'ostetrica. gli estranei vengono "eliminati" e restano solo le solide mani del padre e la carezza della madre.
Oggi il neonato viene preso brutalmente da un dottore e poi viene sculacciato.. per poi essere sottoposto al taglio violento del cordone.
Dal cordone noi respiravamo attaccati alla mamma, mangiavano da quel tubo.. così reciso, tagliato di colpo, riceviamo alla nasciata un trauma. L'ossigeno entra di violenza nei polmoni, e piangiamo...
Gli animali invece recidono il cordone con dolcezza, con i denti.. la mamma rosicchia il cordone fino a tagliarlo, e pian piano il cucciolo si abitua alla nuova realtà. E' il primo atto di amore.

Così il parto diventa un rapporto a tre, come dovrebbe essere.. e il bimbo è accolto, non messo nel mondo.

Ci sono casi poi dove il neonato ha difficoltà a nascere, e qui sembra dipenda sempre dalla gravidanza e da una serie di fattori.
Ne possiamo parlare insieme, mi interessa molto capire come mai nasciamo già con condizionamenti atavici, e non parlo di karma, ma parlo del rapporto che si istaura nella pancia della mamma.
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