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Vecchio 04-11-2007, 20.52.25   #21
jezebelius
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Originalmente inviato da jezebelius Visualizza messaggio
Mi chiedo quanto possano risultare frenanti le limitazioni che ognuno possiede dentro di se per le quali si può ad esempio condizionare la situazione: " Amo perchè voglio/spero essere riamato".
Ossia tutto ciò che crediamo far parte di noi, altro non è che la risultante di ciò che abbiamo vissuto ed anche metabolizzato, mi pare di capire ( se non è cosi chiedo lumi...o anche lumini ). Ora se in questa azione c'è un " perchè" che ha il sapore di contropartita, ciò esiste nella misura in cui, in noi stessi, non ne vediamo l'inizio.
Una volta trovata la fonte di questo meccanismo è possibile...come dire...resettare il tutto?
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Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
Non so se ho capito quello che intendi Jez, in caso se puoi spiegarlo meglio..
Citazione:
Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Non lo so Jez, se si trova la fonte, il nocciolo di un meccanismo, ammesso che sia proprio quello il punto cruciale, quello è l'inizio del lavoro di destrutturazione. resettare significherebbe che trovato il meccanismo si elimina, invece io credo che ci son cose peculiari di noi che ci accompagneranno sempre e che devono essere messe sotto sorveglainza, probabilmente poi diventa facile accorgersi del momento in cui parte il meccanico proprio perchè è controllato ma resta con noi come caratteristica peculiare.
Ad esempio se una persona è tendente alla pigrizia, per tutta la vita lo sarà ma potrà imparare a usarla e gestirla a sua vantaggio.
Poi resta ferma il discorso di Red, rendersi liberi attraverso l'osservazione di certi comportamenti nostri propri dal bisogno degli altri o di altro.
Grazie.
Mi rendo conto che spesso i concetti anzicchè " organizzarli " meglio , li complico.
In sostanza intendevo fare riferimento a quello che siamo. Ognuno è la la manifestazione di tutto ciò che ha vissuto e metabolizzato durante la sua vita appunto; per farla breve si comporta in un determinato modo, ad esempio, anche perchè ha vissuto una certa esperienza.
Ora non appena si rende conto di quel meccanismo, che in questo caso può probabilmente essere definito " reazione", come dice l'amico Turi, si può solo agire sul comportamento reattivo o, poi successivamente, si può arrivare alle fonte che genera quel comportamento?
E' vero che ci sono cose peculiari che ci accompagneranno sempre ma queste possono essere riprogrammate,( non faccio riferimento al " reset" poichè Sole mi ha fatto notare che significherebbe cancellare quel dato; di fatti ho utilizzato male il termine ), oppure è " solo " con l'attenzione che si fa gran parte del lavoro?
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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