Citazione:
Originalmente inviato da Ray
Certo che quella che usiamo ogni giorno è una maschera, anzi quelle... ne usiamo molte.
La frase diWilde però, nello specifico, sottolinea che per dire la verità abbiamo bisogno di una maschera, nel senso di non essere riconosciuti. Di mettersi al sicuro, anzi di sentirsi al sicuro (perchè non lo siamo mai). Come dire che la verità su noi stessi, a noi stessi, non osiamo dirla da "nudi"...
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Si potrebbe forse " attribuire" una importanza(nel senso di " utilizzo " ), forse, alla maschera, dal momento in cui ci poniamo come osservatori.
Tale maschera se si usa come riparo ma allo stesso tempo come mezzo potrebbe, in un certo senso, mostrare più di quanto si pensi.
Certo, se c'è una maschera alla quale posso " passare " ciò che sono e dunque proporla come veicolo dando libero sfogo a ciò che è l'istinto per un verso o anche qualcosa di più alto per l'altro, alla fine comunque, sempre di proiezione si tratta ed in questo caso dovrò rendermi conto che quella proiezione " rappresenta me stesso ".
Insomma, da altro punto, si può dire che quella possiede o ha le medesime caratteristiche che di solito faccio finta di non vedere o vedere - cioè mie - ma che invece sono parte integrante.
Ciò non toglie che col tempo si possa utilizzare a piacimento questa maschera ma a quel punto il riconoscimento sarà relativo secondo me divenendo importante lo scopo.
Citazione:
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Quello che mi chiedo è se abbiamo paura della verità su noi stessi o se invece la paura viene dalla certezza che ci può fare male?
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A questo punto non scinderei le due cose in quanto se la maschera, come abbiamo detto, ha anche il compito di " proteggere" vediamo, senza, come può incidere la sua mancanza per l'appunto
Credo che, in conclusione, la paura esiste poichè si vuole preservare un qualcosa, una parte, che, sappiamo in un determinato contesto, non reggerebbe alla condizione, sia esterna o anche interna. La maschera all'inizio è necessaria ma forse si deve stare attenti affinchè non diventi un'abitudine.