Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 17-01-2011, 21.59.35   #295
dafne
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Citazione:
La benzina che cercavo per affrontare il Nero, si trova nel Nero stesso! O meglio, si genera dall'attrito con le forze oscure nel mentre stiamo combattendo. In questi giorni, dicevo, che ho cercato di combattere col Nero, scrivendo io la storia della mia vita, più di una volta lui si è intromesso, tentandomi di fare diversamente, di corrompermi, di desistere. Ogni volta che riuscivo a vincere un round (per restare sul ring con centomila) mi sentivo più carico e più - non saprei definirlo meglio - più sveglio.
Ma può essere un'arma a doppio taglio, dalle mie esperienze passate ricordo che se si perde il round, la benzina 'evapora' e quello che resta è il piombo, che pesa sulla coscienza e fa sprofondare in una sorta di oblio, dal quale alla lunga è difficile venirne fuori.
Approfitto del tuo post perchè con quelli sui foglietti mi sono un pò persa (un pò.. ).
In questi ultimi giorni mi stò e mi stanno obbligando a modificare delle abitudini, profondamente sò che va bene e ho dalla mia una certa forza decisionale, questo mi permette di fare quello che mi viene detto trovandolo giusto anche se sento fortissimo il desiderio di trovare qualche scusa, qualche scorciatoia, qualche modo per non farlo.
Nei giorni in cui sono più stanca ho molta meno forza e la tendenza a cercare scorciatoie e non fare diventa più forte.
Ho notato anche che nei momenti di stanchezza è di vitale importanza che mi ponga meno domande possibili. Più lascio spazio al dubbio,a cose come "non è giusto (dai capo, ci ho messo solo tre anni a capirlo ) non ho voglia, lo faccio dopo (questa è feteccchiosa all'ennesima potenza), più è certo che la cosa in questione non verrà fatta.

Una volta innescato il meccanismo della pippa, chiamiamola così, è possibile recuperare la cosa non fatta ma maggiore è il tempo che impiego per deciderlo maggiore è lo sforzo per farlo.
Anche questo poi diventa una fantastica scusa (dovrei farlo..ma si..tanto ormai...)

Condivido con te il senso di vittoria dopo che la cosa è stata fatta, euforia a cui ci si abitua fin troppo presto e che porta inevitabilmente a un successivo scivolone con successiva necessità di surplus di energia.
Ho una mia teoria per cui al contrario di quello che pensavo è meglio innescare una serie di vittorie a catena su questo atteggiamento oppositivo di modo che nel momento in cui si è perso interesse ed energia per una prima vittoria e si debba offrire uno nuovo maggiore sforzo vi sia una simultanea altra vittoria a contribuire ad alimentarci di gratificazione. E andare avanti.


Citazione:
E qui arriva la prima strategia del Nero. E' troppo forte adesso? Ok lo lascio attendere, non ho fretta! Così il Nero si ritira e noi aspettiamo invano, finchè ci dimentichiamo dell'Avversario ed è a quel punto che lui ritorna strisciante come un serpente.

Per il momento continuo dunque con le mie sperimentazioni, anche se dopo le mie iniziali 'vittorie' ha latitato, e questo come ho detto non mi sembra un buon segno. Devo restare in guardia per il prossimo attacco che sferrerà, lui aspetta solo che la benzina lentamente finisca e che io torni ad un livello più normale.

Oppure, e qui vengo al dunque, secondo voi è talmente meccanico che in un modo o nell'altro agisce sempre, a varie intensità, con la possibilità dunque di sfruttarlo in maniera costante?
Non ho neanche lontanamente idea dell'origine del Nero ma sono più propensa a pensarlo come qualcosa di meccanico che a una forma di entità cosciente.

Inoltre ho come la sensazione che latiti dopo le nostre vittorie perchè così dovrebbe essere e che in qualche modo siamo poi noi a sentirne la mancanza ed andarlo a cercare, magari è un'idiozia totale ma si è detto altrove che ci si affeziona a tutto, anche alla sofferenza e, soprattutto, quella certa sua forza di strafottenza e onnipotenza è allettante...
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