Discussione: Chi siamo?
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Vecchio 11-02-2005, 01.03.51   #1
Shanti
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“C’era una volta un bimbo che credeva di essere un uomo e che, avendo trovato un cannocchiale, si mise ad usarlo. Ma lo prese dalla parte sbagliata, e la sua casa gli parve lontana, lontanissima…”

Uomo, non girare la testa dall’altra parte: so che ti sei riconosciuto. Da quanto tempo cerchi, cerchi di scoprire i segreti della tua memoria… per quanto ancora dovrai cercare?
Hai rovistato la terra, il cielo, il mare, costruirai ponti tra le stelle, raggiungerai con raggi laser i più remoti angoli dell’universo; hai trovato tesori, ed altri ancora ti attendono. Ma che cos’è allora questa follia, questa febbre che ti mette agitazione, che cos’è che stai cercando e non riesci a trovare?

Uomo, conquistatore dell’inutile, ti sei almeno fermato un istante per guardarti? Hai rotto lo specchio, l’acqua dei laghi ormai corrotta ti restituisce solo il fosco riflesso della tua immagine.
Uomo, raccogli i cocci del tuo specchio che credevi di avere gettato via, ma che la speranza che oggi senti agitarsi in te un giorno mise da parte. Guarda te stesso negli occhi, e solleva il velo della tua amnesia: è forse tanto spesso da non poterlo sollevare?
Il tesoro dell’uomo è nell’uomo.
Risali lungo la catena del tempo, cerca nel profondo della memoria, e troverai ciò che ciecamente vai cercando, il vero tesoro che ignori e che ti porti addosso. Ritrova la pelle su cui sta appiccicato, e svuotala dei suoi pregiudizi, delle abitudini, delle pigrizie, degli egoismi. Risali lungo il filo che regge il burattino del tuo involucro e cerca le dita che lo fanno muovere. Sai a chi appartengono?… A te! al solo, all’unico, vero te stesso: il te stesso che avevi dimenticato, quello capace di comprendere ed amare.

Uomo, dirai che sono belle parole, e che la realtà è ben diversa… Ma lo credi davvero? Credi che esseri felici e contenti di come sono e di ciò che hanno farebbero del loro pianeta un’immensa pattumiera, una bomba gigante, un luogo di massacri?
Dirai allora che la colpa è di coloro che governano, e che tu non c’entri. Ma andiamo, sii onesto! Quante volte sei testimone o protagonista di meschinerie, dispute, menzogne? Sono cose quotidiane, e non c’è neanche bisogno di uscire per sperimentarle. E tutto per dei nonnulla, per cose senza importanza… di cui ci si rende conto troppo tardi. Allora come puoi sperare che le nazioni sviluppino una buona intesa quando il singolo individuo riesce a malapena a sopportare il vicino, o l’amico, o il congiunto?
Siamo tutti colpevoli, ecco perché dobbiamo riscuoterci dal nostro torpore, ed ecco perché dobbiamo ritrovare la nostra vera origine. Una volta per tutte guardiamoci in faccia e domandiamoci: “Chi siamo?”.
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