Considero la sezione un pò come un diario quindi posto anche questo anche se è precedente a quello delle case...credo sia più che altro un desiderio romantico ma continua a tornarmi in mente quindi...segniamo quel che ricordo
Ero in visita, per una manifestazione penso, so che a casa di parenti (che però non riconosco) incontro mio cugino (aridajje
) con cui chiacchiero un pò...so che stò cugino lo conosco..ehm..diciamo...in modo biblico
(dovrebbe impensierirmi stò continuo incasinamento di ruoli tra cugino e amante ma bon) anche se erano stati un paio di incontri casuali e imprevisti..diciamo così
però lui mi piace moltissimo anche se non dico nulla.
Ad un certo punto mi dice sorridendo che ha deciso di cambiare università, mi dice che ha deciso di spostarsi ad..(Avellino? non ricordo) Gli dico che son contenta per lui e lui mi si avvicina e mi surrurra "ma non capisci? se vado là sarò più vicino a te e potremo vederci più spesso" ha gli occhi che ridono e nella frazione di secondo in cui realizzo cosa mi stà dicendo mi sento come se mi esplodesse il cuore di gioia.
Poi usciamo a passeggio insieme, ho la stranissima sensazione di conoscere quella città, passiamo anche per un posto dove stanno preparando la famosa manifestazione, pare quasi un'adorazione alla Madonna, passiamo, salutiamo osservo i mazzi di fiori e le tende bianche e penso che dovrei fermarmi ma ho tempo, adesso sono a passeggio con lui.
Poi ci avviamo verso l'uiscita, so che penso che non è la porta per cui siamo entrati e che rischio di perdermi se esco dillà, ma poi ragiono che è di fronte all'entrata e che quindi deve dare su una strada parallela a quella che ho fatto e quindi devo solo pensare di essere sulla stessa strada per tornare indietro..
Poi siamo ad una stazione, sta partendo, mi dice "non vado" e io gli rispondo di non fare sciocchezze, che ha studiato tanto e che sarebbe stupido che mollasse il colpo proprio adesso, per me poi che non ho nessuna intenzione di scappare
proprio adesso...
Mi sveglio e mi sento come se avessi appena scoperto di aver passato un esame che davo per sbagliato.