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Vecchio 22-12-2011, 12.03.40   #18
griselda
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Qui con la questione "nonna" siamo in alto mare.

Ultimamente il mio ragazzo frequenta un compagno di scuola che evidentemente ha un rapporto con la madre di un certo tipo e che mi figlio, come abitualmente fa con chi gli sta simpatico, emula.

Sta difatto che io sono finita nel suo mirino e la mancanza di rispetto è all'ordine del giorno cose tipo che mi risponde con poca educazione, che usa un modo arrogante quando si rivolge a noi genitori, con quel fare :siete tutti scemi e non capite un "cavolo".
Inizialmente come mio solito sono intervenuta con modo forzandomi di spiegare che l'atteggiamento non era molto bello ......risultato zero.
Ho iniziato a minacciare e risultato zero.
Poi ho provato con qualche castigo che terminava nel momento in cui mi mostrava di aver capito l'errore.
Così ha imparato a chiedere scusa per riavere il maltolto. Risultato zero.
Poi ho iniziato a castigare con oggetti di grande interesse. Risultato zero.
Ieri sera mi ha mandato fuori dai gangheri e l'ho menato e gli ho tolto il cell. Sembravamo" sceneggiata napoltana".

Non riesco a capire cosa fare.
Non posso permettergli di mancarci di rispetto, in questa casa ci sono delle regole se le rispetta bene se no il castigo arriva così è anche la legge fuori di casa e mi pare di non poter transigere su questo.
Se non capisce però non so che altro fare, subire la sua maleducazione che tra l'altro non ha ricevuto secondo me è influenzato dall'esempio del suo amico. E anche a volte credo da noi verso di lui sinceramente e anche se gli spiego la differenza che l'essere sgarbati a seguito del suo modo sgarbato è una conseguenza e non un atteggiamento quotidiano è più una difesa che un attacco ma lui attacca così di default.

Ho come la sensazione che lui cerchi di imporsi e figuriamoci io ho già il padre da tenere a bada che appena qualcun altro ci prova mi incavolo come una iena.
Dietro ci sono anni e anni in cui ho permesso di essere denigrata credendo ciecamente al dire altrui per cui adesso appena uno ci prova mi inalbero subito.
Sto provando anche a dirmi che il dire altrui non deve intaccarmi che è il suo e non il mio ma è dura da vincere questa difesa perchè quel modus mi ha portato alla depressione e ora mi difendo anche se sto cercando di dirlo prima con le buone sopportando se non lo capiscono, ma se poi si esagera capotto.
Ho pensato che questo tipo di atteggiamento anche se non visibile al ragazzo ai tempi può averlo comunque intuito non so. Solo che non capisco come mai è uscito così di botto ora che noi andiamo d'accordo e siamo uniti nel pensiero della sua educazione e ci sosteniamo l'un l'altro anche se sento che ognuno di noi quando prende posizione nei confrondi del figlio è come se avesse una sorta di resistenza che vinciamo ma c'è. Non so se si capisce. Ma se castiga lui io friggo se castigo io lui frigge anche se però rimaniamo uniti.

Tornando al punto del discorso ieri sera gli ho tolto il cellulare e come se fosse niente stanotte è venuto a chiedermi se potevo ridarglielo perchè oggi gli sarebbe servito e se potevo soprassedere ho detto di no.
Come sto? Bene ho altri pensieri più fastidiosi da tenere a bada.
Però vorrei imparare a gestire questa cosa in me perchè quando qualcuno mi manca di rispetto io lo perdo del tutto e se mio padre era un parolaio, lui bestemmiava ed io raramente, ma avendo avuto un ragazzo da ragazzina era meridionale ed aveva un repertorio di parolaccie nuove che io come tutti i ragazzi imparai oggi non dico quelle ma altre ma il sunto è che mi scatta ancora senza che riesco a frenare l'onda. E chiaramente non credo di essere un bell'esempio.

Io non credo che nell'essere nonna ci sia contemplato il lasciarsi trattare con poco rispetto certo dovrei adottare un po' di distacco invece non riesco a farlo e questo mi fa incavolare ancora di più.
Di cosa ho paura?
Beh anche che la cosa possa peggiorare che pensi che si può permettere tutto se perdiamo il suo rispetto.
Come si conquista il rispetto?
Con l'esempio.
Io credo che l'ha l'esempio ma che volutamente lo distorga per comodo.
Del tipo che ho spiegato prima prendere per comportamento la reazione e non il fare normale e quotidiano di impegno.
Mi domando perchè è più facile prendere ad esempio la reazione piuttosto che l'agire?
Mi ricordo che Uno aveva scritto qualcosa in proposito del padre che davanti alla tv reagisce in malo modo pur avendo ragione ma che il figlio senendo la reazione di rabbia non riesce a prendere ma capta solo la rabbia e scarta la ragione. Non me lo ricordo bene mannaggia
Quindi forse dovrei mantenere al calma sempre nel dire che poi è quello che dico sempre a suo padre smettila di urlargli dietro castigalo e basta!
Ok proverò a fare questa cosa impegnandomi a mantenere la calma leggo.
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