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Vecchio 11-04-2009, 17.11.27   #71
stella
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Originalmente inviato da Grey Owl Visualizza messaggio
Fin dalla nascita la paura più grossa che avevo/ho è la sensazione di abbandono dai miei affetti. Crescendo, per evitare questa paura, l'abbandono, sono venuto a compromessi con me stesso.
Col tempo, parti di me che stridevano con l'immagine accettata dalle persone vicino a me (dai miei affetti) venivano accantonate e nascoste.

Questo meccanismo è invevitabile quando non ci si pone domande del tipo "chi sono?".

Un giorno capii che qualcosa non tornava nel mio vivere, così poco alla volta ho cominiciato a pormi questa domanda "chi sono?". Ancora oggi continuo a pormela e forse un giorno arriverò ad accettarmi per quello che sono.

Le parole che ho evidenziato sono vere anche per me, tendo ad accantonare e nascondere parti di me che stridono con l'immagine accettata dalle persone a cui tengo, cioè tendo a proiettare di me un'immagine migliore di quello che veramente sono, migliore secondo il mio giudizio soggettivo e non è detto che questo sia vero in assoluto, perchè penso che è questo che vogliono vedere di me...
Allora mi viene da pensare che l'accettarsi passi dalle conferme di chi ci sta vicino, quindi le parti di me che nascondo non le accetto o le vivo di nascosto generando così sensi di colpa irrisolti.
Rispondere alla domanda "Chi sono ?" implica una conoscenza di se stessi, ma conoscere non vuol dire accettare.
Ma se ribalto la questione, cioè se guardo cosa accetto delle persone vicine a me, mi rendo conto che le accetto per quello che sono e che vogliono mostrare di sè, ma anche per le loro parti nascoste che so che ci sono e che qualche volta emergono quando abbassano la guardia, ed è in quel momento che le amo ancora di più, perchè le vedo come sono, e vedo che chi non ne fa un problema di mostrarsi come è sta più in pace con se stesso e di conseguenza si crea meno problemi con gli altri.
Quindi perchè mai non dovrebbero anche loro accettare le parti nascoste di me ?

Quando si passano dei periodi di crisi in cui emerge la nostra inadeguatezza e debolezza, sono queste parti che dobbiamo accettare di noi, il fatto è che specie in quei periodi non ci piacciamo e vorremmo essere diversi, come gli altri che vediamo più forti e migliori di noi, ma se ci rendiamo conto che la vita è una ruota che gira e che in un altro periodo loro si potrebbero sentire deboli in confronto a noi, dobbiamo accettarci come siamo e ripartire da lì, fare pace con noi stessi e pensare che quello che vediamo di noi è la stessa cosa che vedono gli altri di se stessi, e che il confronto che possiamo fare è molto relativo e in rapporto a ciò che stiamo vivendo in quel momento.
Citazione:
Originalmente inviato da Lion
Come si fa veramente ad accettarsi? Cioè, se a livello metale ti dici che ad una certa età dovresti essere in un certo modo ma, in realtà tu ti senti completamente diverso e quindi inferiore, che si fa?
Cioè uno si può dire di accettarsi ma dopo ti risenti come sempre, ripartono i pensieri e tutto il circolo... Che fare quindi?
Ad esempio perdi il lavoro, come accetti sta roba? Oppure ti senti debole in certi lati di te stesso, come accettarsi e quindi iniziare a crescere?

Oppure quando ci si sente bene si è convinti di essersi accettati, ma dopo nel momento di difficoltà ti sembra di non aver fatto nulla ed essere punto a capo.. Allora vuol dire che uno non si è accettato realmente? Attendo risposte, grazie in anticipo
A me capita spesso di avere un'immagine di me ideale che non riesco mai a raggiungere, perchè tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare... penso che questo sia un fatto di attenzione di sè, spesso si vorrebbe una cosa ma al lato pratico non si fa nessun cambiamento per raggiungerla, non si modifica nulla, poi si dice per giustificarsi "che ci posso fare se sono fatto così" ma questo è un raccontarsela perchè in realtà significa "non voglio fare nessuno sforzo consapevole e duraturo per cambiare".... ma questo è un altro discorso, perchè se accetto e riconosco le mie debolezze posso cominciare a lavorare da quelle, però succede che quando il periodo nero passa ci si torna ad adagiare e quindi si ritorna punto e daccapo.
I momenti di crisi sono un momento prezioso per conoscerci ed accettarci e cercare di migliorarci, indubbiamente quando si superano ci si ritrova più forti di prima.
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