Discussione: successi e fallimenti
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 26-12-2006, 23.47.57   #9
jezebelius
Organizza eventi
 
L'avatar di jezebelius
 
Data registrazione: 27-02-2005
Messaggi: 1,865
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Ti ringrazio per i complimenti, ma forse il concetto non è esposto così chiaramente. Infatti è proprio dal fatalismo che volevo allontanarmi.

Quel che mi interessava sottolineare è il fatto che, se noi riusciamo ad impeganrci davvero fino in fondo in quel che tentiamo scopriamo che il risultato non è determinante, non influisce molto sul rapporto con noi stessi... che il senso di successo o fallimento non deriva molto, non deriva SOLO dal risultato.

Purtroppo, quando ci poniamo un obiettivo, quasi mai siamo in grado di perseguirlo davvero, con tutti noi stessi, ma accade che presto o tardi subentrano altre parti di noi che ci fanno deviare, o deviano l'intento.
Questo subentrare possiamo anche chiamarlo "avversità"... ma spesso le avversità sono interne.

Come dire che, quando progettiamo come arrivare ad un obiettivo, tenere conto delle avversità esterne è necessario ed è necessario agire nonostante quelle (e magari sfruttandole), ma è altrettanto necessario tenere conto di quelle interne, delle avversità che noi stessi rappresentiamo, di quanto riusciremo ad opporci a Noi Stessi... e qui, ancor maggiormente, agire nonostante e sfruttarle, se si può.

E' solo se si è agiti così che si arriva sempre al successo, obiettivo raggiunto o meno (lo so che è un concetto insolito e forse ancora non si capisce...)
Ancora più banalmente si potrebbe dire che " non è tanto importante DOVE si arriva, ma COME si arriva ".
Mi pare di notare che se da un lato questo " operare " (o modo di porsi) mantiene un centro magnetico, dal quale si può agire mantenendo salda una certa azione, dall'altro questo è generata dallo scontro derivante dalla collisione tra avversità esterne con quelle interne.
Insomma tenere conto, per arrivare ad uno scopo, delle avversità esterne ed anche interne sfruttandole, è il motore che spinge al raggiungimento di questo, tant'è che da tale dinamica si sprigiona l'energia " adatta " alla competizione - se vogliamo anche con Se Stessi - grazie alla quale viene fornita la possibilità di gioire della qualità del comportamento a prescindere dalla realizzazione di detto scopo...
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
jezebelius non è connesso