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Vecchio 29-06-2009, 18.19.47   #6
dafne
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Originalmente inviato da Edera Visualizza messaggio
Secondo me come il coraggio di cambiare, la capacitą di navigare senza certezze e l'accettazione reale di sč stessi.
Ma questo non viene DOPO?

Voglio dire, passata l'incoscienza della giovinezza (č tempo che smetto di raccontarmela non sono pił una ragazzina, per quanto insista a comportarmi come tale) dove attingere il coraggio per cambiare, per navigare a vista, per accettare ciņ che sei?

Ray parlava di senso,so che c'č in giro una discussione sul senso della vita e andrņ a recuperarla ma trovare il senso della propria vita presuppone proprio che quel cavolo di fattore magico si sia gią trovato, credo.
Ho fatto quel passo che mi mette nella posizione di utilizzare coraggio, tenacia volontą ecc ecc..

Scusate ragazzi, mi capisco poco anche io.

Forse č davvero il coragio, il coraggio di osare e sbagliare.
Non vorrei dire stupidate ma forse questo era il senso delle iniziazioni dei cavalieri o dei guerrieri o di chi, comunque, varcava il mondo degli adulti tramite una prova.
Al di lą della prova in sč c'era l'acquisizione di una certa sicurezza, la percezione di aver superato un traguardo e di avere "superato il livello".

Ci sono persone che nascono sapendo cosa faranno da grandi, altre invece che non lo sanno neanche a 50 anni..č solo bagaglio genetico "scarso" o i secondi si sono persi qualcosa per strada?
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