Discussione: Correzione bozze
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Vecchio 04-12-2009, 21.26.13   #68
stella
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Fabrizio, intento nel discorso che stava facendo con Mark, vedendo tornare Marta visibilmente turbata non ne capisce il motivo, perché fino a prima di alzarsi sembrava serena. Si guarda intorno, vede poco distante un gruppo di persone tra cui gli sembra di riconoscere ex compagni di università di Marta, allora comprende il perché delle sue lacrime... o forse no. Non è mai stato molto bravo nell'interagire con gli stati d'animo delle persone, anche quando dipinge un bel ritratto sente che quasi mai riesce a cogliere davvero l'anima di chi ha di fronte e forse è questo che lo fa maggiormente arrabbiare, più delle scarse entrate economiche derivanti dal suo lavoro.
"Si si, ti compriamo tutte le noccioline che vuoi..." le dice.
Vorrebbe continuare a parlare ma le frasi gli restano in gola due, tre volte, allora le passa una mano sulla spalla porgendole a sua volta una salvietta.
Marta appoggia il bicchiere ancora pieno sul ripiano accanto a sé e prende le salviette per asciugare le guance rigate di lacrime .
"Vi chiedo scusa" dice loro con un filo di voce e senza alzare lo sguardo, "siamo qui per rilassarci e lasciare lì fuori i problemi della giornata che sono tanti e per tutti, scusatemi ancora." e continua forzandosi di darsi un tono e di sorridere: "Ma di cosa stavamo parlando? Ah sì, di noccioline, anzi di una confezione famiglia di noccioline,vi prendo in parola e..."
Non riesce a concludere la frase, lo sconforto e la rabbia hanno il sopravvento, le lacrime continuano a scendere....."devo andare, non è proprio serata per me e non è giusto rovinare la vostra, a domani ragazzi" e dopo queste parole si infila la tracolla della borsa sulla spalla e si allontana.
Fabrizio resta un attimo interdetto, guarda in faccia Mark, è senz'altro più maturo e potrebbe parlare con Marta in modo più efficace, però pensa: "Che cavolo, pochi minuti prima lei è stata tanto gentile e dolce con me!". Allora fa un cenno a Mark, si alza e la raggiunge, appena prima di una delle rampe che portano al condominio, la abbraccia d'impulso, la sente singhiozzare mentre per la rabbia lei gli stringe le braccia con le mani fino a fargli male.
Con tono comprensivo tenta di rasserenarla: "Ma che hai fatto? E' per la laurea? Ma che ti frega, sai quanti laureati conosco che sono solo degli imbecilli, sei una bella ragazza, intelligente, spiritosa, un lavoro intanto ce l'hai".
Prova a rincuorarla come può, anche se sa, per esperienza personale, che se si è davvero insoddisfatti di se stessi non c'è niente che serva a consolarci.
Mark, vedendo Fabrizio raggiungere Marta è contento, “E' questo” pensa “il vero spirito di un clan”. Vede che si abbracciano, lei piange sulla sua spalla per un po', ma quando alza gli occhi e incontra lo sguardo di Mark, le scappa un buffo sorriso, probabilmente sentendosi a disagio per quanto successo. L'amico le sorride a sua volta, solleva il bicchiere in segno di un brindisi e intanto nota che anche gli altri del clan assistono preoccupati alla scena chiedendosi cosa sia successo.
Qualcun altro si alza e si avvicina alla giovane donna, per sincerarsi delle sue condizioni, in breve Marta è circondata da persone che, chi in un modo chi in un altro, cercano di aiutarla e le chiedono come sta.
L'abbraccio di Fabrizio le riscalda il cuore, anche se vorrebbe solo che smettesse di parlare perchè quello che dice non fa che aumentare il suo dolore e vorrebbe urlare: "Facciamo l'elenco di quello che non sono e che non ho", ma alzando il volto dalla sua spalla, nell' incrociare lo sguardo di Mark, che seduto in fondo la sta salutando con il bicchiere alzato, prova fastidio perchè le sembra fuori luogo: "Ma come" pensa tra sé e sé "sto soffrendo e lui brinda", è questione di un momento, il suo sorriso è come una pennellata di comicità su quel gesto inopportuno e gli sorride a sua volta.
Fabrizio, osservando la scena e vedendo che più di qualche persona si è avvicinata per sapere cosa sia successo e per parlare con Marta, riflette che a volte si crea davvero un'atmosfera familiare dentro il clan, specialmente con chi si conosce da più tempo.
Dopo aver ringraziato alcune delle persone che si sono avvicinate, Marta decide di andarsene a casa, è ancora piuttosto scossa e irritata, Fabrizio vorrebbe trattenerla ma pensa che sia meglio non insistere e le dice con dolcezza: "Se vuoi ci vediamo più tardi, magari dopo cena", e mentre lei si allontana, si gira e torna a sedersi vicino a Mark.
Marta vorrebbe salire in casa usando le scale, ha bisogno di scaricare un po' di energia: "Accidenti Marta, c'era proprio bisogno di dare spettacolo?" si dice a voce alta. E' arrabbiatissima con se stessa e continua a rimproverarsi: "Non hai un briciolo di autocontrollo, alla prima difficoltà scoppi come un petardo."
Sa bene che quell'uscita teatrale non sarà priva di conseguenze e si sta preparando ad affrontare il primo problema, informare i genitori dell'accaduto per evitare che lo sappiano dai vicini di casa, tra quelli del clan presenti nel salone.
"Il clan..." borbotta tra sé, mentre sistema il colletto della camicetta "gioie e dolori..." sospira piano e sentendosi più serena decide di tornare dagli amici. Si avvicina alla vetrata cercando di individuare Mark e Fabrizio tra la folla di persone ora presente nel salone.
Mark si rende conto che lo sfogo di Marta è stato più serio di quel che pensava e appena Fabrizio torna a sedersi accanto a lui gli domanda: "Che le è successo? L'ho vista andare a prendere le noccioline tutta contenta, e pochi istanti dopo è scoppiata in lacrime..". Lancia uno sguardo verso gli ex compagni d'università di Marta coi quali aveva parlato poco prima, sono ancora lì in gruppo che conversano tranquillamente. Non li conosce bene, ma in tutto il salone sembrano gli unici a non essersi accorti di niente o, per lo meno, ad aver fatto finta di non essersi accorti di niente.
Fabrizio risponde: "Mah, credo che sia la rabbia per aver visto i suoi ex compagni di università, il fatto di non essersi ancora laureata... il lavoro che non le piace, adesso è tornata a casa, era ancora nervosa, le ho detto che se vuole ci possiamo rivedere dopo cena, sai com' è fatta, certe volte è meglio lasciarla sfogare". Finisce il suo secondo bicchiere e con un po' di amarezza riflette: "Che vuoi farci, se non riesci a guadagnarti da vivere facendo un lavoro che ti piace, devi adattarti, altrimenti devi fare come me che a trent'anni debbo ancora chiedere soldi a mamma e papà, come un bambino che vuole comprarsi un gelato".
Marta li raggiunge e resta in piedi davanti ad entrambi mentre, con tono di voce che vuole dimostrare tutta la sua riconoscenza dice loro: "Grazie ragazzi per essere ancora qua". Mark si alza per togliere la giacca dalla poltrona vuota accanto alla sua e, con un cenno della mano, la invita a sedere: "Vieni Marta, siediti vicino a me. Va un po' meglio adesso?"
"Ho le ossa rotte come se fossi stata sbatacchiata qua e la... e sono ancora un po' lontana dall'avere quel bel carattere accomodante, dolce e solare che mi piacerebbe tanto... ma va meglio, sì" risponde Marta a Mark, metre accenna un sorriso accomodandosi sulla poltrona "Ho approfittato dell'incontro con i miei genitori per avvisarli che non sarò a casa per cena... più tardi uscirò a fare due passi, ho bisogno di riordinare le idee... quello che è successo stasera mi ha fatto capire che il vaso è proprio colmo".
"E perchè continui a paragonarti sempre agli altri?" le chiede Mark appoggiando il bicchiere sul tavolino. "E' inevitabile che se ti raffronti a Tizio, Tizio sarà sempre più Tizio di te. Tu sei Marta..."
Prende un attimo fiato fissandola negli occhi, come per cercare le parole migliori da dirle "E' ora che inizi ad occuparti di Marta, a come” calcando la voce " E’ " Marta piuttosto che a come non è... Insomma con tutte le qualità che hai, che sei, tu pensi solo a quello che non sei..."
"Mark ha ragione: noi tutti non siamo e non saremo mai un sacco di cose, probabilmente molte di più di quante possiamo essere. Non puoi passare tutto il tempo a fare paragoni con tutti, non ne usciresti più e non vedresti le qualità che hai, e tu ne hai parecchie...una per esempio è essere mia amica, ti pare poco eh eh ?" la incalza Fabrizio cercando di farla ridere.
E preso un foglio dalla cartelletta inizia ad abbozzare una sua caricatura, con una faccetta arrabbiata e con i fulmini che le escono dalla testa.

(continua)

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