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Vecchio 01-07-2007, 13.25.44   #7
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Perchè praticamente quasi tutti si attaccano a delle persone in maniera quasi morbosa oserei dire? Che cosa trasferiamo nei rapporti con le persone?

Noto spesso che i rapporti tra persone sono sempre agli estremi della scala... parlo di rapporti che si protaggono nel tempo e che vanno verso una certa complicità o anche la necessita (es vicini, colleghi etc che si vedono tutti i giorni)

Gli estremi o "amore" o "odio" si parte con l'attrazione per il nuovo a velocità 1000 per poi accorgersi che il nuovo ha anche dei punti negativi (almeno secondo il nostro vedere... poi possono essere anche oggettivi) e spesso in breve si esaurisce la spinta iniziale arrivando all'opposto della scala...

Il fondo è il desiderio di trovare amicizia
Richiamo un attimo quello che è gia stato detto forse, dicendo che alla fine il desiderio di trovare amicizia esprime una specie di desiderio di complementarietà; una ricerca che si muove in base a ciò che a noi manca.
Credo che l'attaccarsi alla persone identifichi un attaccamento a ciò che in quella persona si è trovato.
Alla fine la paura di perdere ciò che abbiamo trasferito in chi ci sta di fronte fa scattare queste paure del tipo: " Ora l'ho trovato quello che cercavo...e non devo farmelo scappare " ( naturalmente dialogo inconscio ).
Quindi nelle persone, oltre a noi stessi, trasferiamo ciò di cui abbiamo bisogno ossia colmare quelle mancanze che se non sappiamo essere tali porteranno, forse estremo come esempio, ad una specie di dipendenza di noi verso l'oggetto al quale abbiamo dato l'onere di colmare la nostra lacuna.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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