Discussione: Vibrazioni e pensieri
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Vecchio 01-06-2010, 10.43.50   #56
Uno
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Originalmente inviato da Ovidio Visualizza messaggio
Mi faresti un esempio?
Se io ho un pensiero di odio verso qualcuno, come faccio nel concreto a ripulirlo?
E ancora una domanda: l'odio è sempre un pensiero sporco, o esiste anche l'odio pulito, cristallino?
Riprendo da qui, cercando di rispondere implicitamente anche ad altre domande.

I nostri pensieri non possiamo pulirli, quando partono partono... chi ha avuto ha avuto, chi ha dato etc....
Pensare di pulire un pensiero già partito sarebbe come tentare di deviare una freccia che abbiamo già fatto scoccare dal nostro arco. Dovremmo essere più veloci della freccia, o lanciarla pianissimo, ma a quel punto perchè mai l'avremmo lanciata?

Essendo bravi e/o veloci invece si potrebbe deviare ciò che parte da altri.
Qualcosa parte da qualcuno (che sia roba sua o no) risuona verso di noi e invece che riemetterla facendogli continuare la curva la raddrizziamo. (definendo la cosa esotericamente ma anche secondo la fisica moderna, anche se può sembrare newage, è aumentando l'intensità della luce che si raddrizza il vettore)

In realtà pochi sono quelli che fanno, in piena coscienza, partire pensieri cattivi (come anche quelli buoni) continuiamo a passarci e a rigirare sempre gli stessi pensieri, quindi il principale lavoro allo stato medio dell'umanità è praticamente solo imparare a far cambiare rotta ai pensieri che facciamo risuonare.

Odio o amore il discorso non cambia, alle fonti esce acqua pura sebbene in base alla fonte ci saranno più minerali di un tipo o di un'altro e altre cose non visibili. Quindi esiste odio o amore più pulito e più sporco.

Ricapitoliamo un pò... possiamo deviare la curva di questi pensieri, ma per attirare questi pensieri dobbiamo risuonare con essi. Quindi non c'è scampo, la sofferenza, la provocazione intelligente, anche infliggere piccoli dolori sono strumenti utili per attirare pensieri non buoni e lavorarli.
Vorrei che su questo ci si riflettesse parecchio, perchè è facile fraintendere quello che sto scrivendo, basta un niente.
Quando dico infliggere piccoli dolori non sto parlando di sadismo, quando parlo di provocazione intelligente non sto parlando di saccenza, di supponenza etc... in realtà l'unico strumento accessibile a tutti indistintamente (anche se non viene usata bene spesso) è la sofferenza. Gli altri due diventano strumenti reali solo con una certa esperienza.
Un genitore che da una sberla, al momento giusto, con la giusta forza, se un rimprovero non basta, se comunque è in quel momento quella sberla fa fermare il/la figlio/a, attira su di se del male del figlio e potrebbe (se riesce) cambiarne la rotta (del male e del figlio).
Se un violento picchia una persona per sadismo si fa uscire del male dal malcapitato ma questo continuerà a girare, tornerà anche da dove esce e per strada prenderà altri.

Lo so che non è chiaro ma per ora non riesco ad aggiungere altro, provate ad elaborare se vi riesce.
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