Discussione: Vibrazioni e pensieri
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Vecchio 06-08-2010, 21.48.38   #73
Ray
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Si, ma il confine, a quel livello, tra pensiero e non pensiero non è così palpabile


Volendo rimanere in metafora, potremmo dire che oltre al secchio possiamo acquisire man mano altri strumenti. Per esempio la paletta e la retina che dicevo prima, dei mestoli, delle caraffe, dei filtri... etc..
Sono i metodi che impariamo ad usare, la cultura, il nostro sapere e conoscere, l'esperienza... tanto per accennare.
Il secchio stesso è uno strumento, la mente è uno strumento, anche se da un certo punto di vista non c'è nulla fuori della mente e da un'altro c'è l'universo.

Comunque anche chi non ha strumenti extra (solo il secchio dotazione di nascita) può riuscire a pulire e/o a tenere pulita l'acqua del medesimo.
E' chiaro che le cose potrebbero essere più ricche ed interessanti per chi avendo più strumenti può permettersi anche di sporcarsi l'acqua e di ripulirla velocemente.
Può interagire con altre realtà (che siano altre persone/secchi, ambienti, filosofie etc) senza il timore di dover rimanere in quarantena spesso e a lungo, quindi maggiori esperienze etc...

Se non ti batte ancora continuiamo.... e se no prima o poi continuiamo lo stesso
Ci ho pensato e non è che non mi batte quanto dici, più che altro non mi basta. Come dicevo prima, forse l'argomento è troppo ampio e la metafora che usi per il tuo discorso parte da un'altra parte di dove parto io e non si sono ancora incontrate del tutto, oppure ancora non capisco, non vedo gli aspetti della tua metafora.

O meglio, il tuo discorso iniziale lo vedo: il secchio, l'acqua, la roba che arriva e si mescola e sporca ok, sta nella mia esperienza. Ma la mia impressione è che ci sta anche altro che non so infilare nella metafora.

Ok, la materia prima dei pensieri non è così differenziata dalla materia prima in genere e fin qui mi pare di esserci.
Quando muovo la mente per fare una forma attiro materia... questa la mia impressione, anche se si può vederla che io mi muovo verso di lei. Forse avvengono entrambe le cose. Tuttavia a me sembra che mi avvicino alla matrice e tiro su un po' di materia dall'indifferenziato e le impongo (per quel che mi riesce) di conformarsi.
Ora, da dove viene la forma? Io la posso tirar fuori dalla memoria, ma è solo un passaggio di comodo, probabilmente indiretto. Direi che la forma, dietro dietro, è un archetipo o comunque qualcosa che è da qualche parte, forse un'idea.
Se giocassi con la sabbia direi che è una di quelle formine di plastica che compri... nella tua metafora è uno dei filtri? Passo materia attraverso di esso e il filtro ferma solo quella che riempie quella forma?

Avrei altre domande... tipo perchè è più facile muovere le forme che tenerle ferme, ma credo sia per via del fatto che attirandola ho eccitato la materia e quindi ha una sua (mia) energia. Ma bon, intanto vediamo se mi riesce di capire questo.
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