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Vecchio 21-06-2007, 09.35.13   #2
Uno
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Il saggio Goethe scontrandosi con Newton descrisse nel suo capolavoro "La scienza dei colori" (che fa parte del lavoro meno conosciuto di quest'Uomo) come l'occhio filtra la realtà.
In altre discussioni abbiamo accennato qualcosa sulle illusioni ottiche, proviamo a buttare giù una "teoria" con parole semplici per definire alcuni fenomeni?

Sono due i fattori che determinano (principalmente e rimanendo sul fisico quindi attinente alla sezione) la visione umana:
la velocità (già descritta da gufetto) con cui afferriamo le immagini e la loro permanenza nella retina, cioè ancora la velocità che però in questo caso impiegano dall'occhio verso la mente... qui mi limito a cervello e materia grigia.

Immagine ---> occhio ---> mente

se la seconda freccia è più veloce della prima ci perdiamo dei particolari... è come se dell'acqua scorresse in un pannello solare e la richiamassimo nell'impianto prima che sia riscaldata al punto giusto.

se la prima freccia è più veloce della prima andiamo incontro ad allucinazioni.. l'occhio registra più informazioni di ciò che la mente riesce ad elaborare... quindi si affida in parte alla memoria per ricostruire quello che non capisce.

Quindi l'ideale sarebbe pressappoco (difficile che sia perfettamente) un flusso pari nei due vettori.

Attinente al discorso, ma difficile da inserire scientificamente c'è lo sbattito della palpebra e la resistenza alla luce.
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