Discussione: Interpretazioni
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Vecchio 14-04-2011, 10.19.02   #4
Uno
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Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
In percezione visiva l'interpretazione è sempre errata, noi non vediamo la realtà, ma la interpretiamo a modo nostro, e secondo i nostri schemi culturali.
Basta vedere quei tipi di immagini che noi li vediamo in un modo, ma qualcun'altro li vede in un altro. Oppure se traccio tre segni in determinati punti, la nostra mente unisce le linee da sole e li associa ad un triangolo, o ad una figura geometrica (ma in realtà non c'è nessuna figura).
Ni.... nel senso che è vero che tendiamo ad interpretare tutto secondo ciò che siamo e ciò che sappiamo, ma questo non significa che lo facciamo sempre in maniera errata.
Parafrasando il Cicap, uno se vuole, se si convince, in una cabina del telefono (se riesce a trovarne una ) può trovarci le misure di tutto l'universo. Io ci vedo una cabina del telefono anche se so che non è staccata dal resto dell'universo.

Inoltre non confondere l'associazione di idee con l'interpretazione. Se tu disegni tre punti ed io penso ad un triangolo ma vedo 3 punti è un'associazione di idee, se invece ti dico di vedere un triangolo sto interpretando in maniera errata.
Citazione:
Questo spiega il perchè molte volte noi diamo un interpretazione agli eventi e ai fatti, e come è stato detto da Uno questa interpretazione è soggettiva e spesso aggiungerei anche emotiva.

Molte volte non solo si interpreta, ma non si vi vuole vedere, o si cerca di vedere una cosa come ci piacerebbe sia, invece che per quello che è.
L'interpretazione soggettiva non è sempre errata, ad esempio nella musica e nell'arte più è unica e persona e meglio si canalizza come espressione.
In un cammino spirituale, invece è più probabile che l'interpretazione deve essere oggettiva, universale, e sopratutto il domandarsi perchè voglio vedere un aspetto più tosto che un altro.

Portando un esempio pratico mi viene in mente, la discussione sul lavoro, dove probabilmente chi è imprenditore tenderà a difendere di più l'impresa e chi è lavoratore tenderà a divendere più i precari. Chi è genitori dirà che i figli sono ribelli e fannulloni, chi è figlio dirà che i genitori sono troppo appiccicosi e ostacolano l'indipendenza.
L'esempio di due visioni soggettive, considerando che l'alterazione di queste dipende anche dalle nostre paure non risolte, o dai nostri stati negativi,(oppure troppo ottimistici) che altereranno ulteriormente la nostra visione rendendola oltre che irreale, anche catastrofica (o troppo romantica).

Non spesso l'interpretazione soggettiva è anche emotiva, lo è sempre.
In poche parole l'emozione si mette in mezzo tra noi ed i dati in nostro possesso per l'interpretazione corretta.
A prima vista l'equazione parrebbe portarci al fatto che per dare interpretazioni corrette bisogna eliminare completamente emozioni, azzerare gli stati d'animo etc... ed infatti questo è ciò che passa con certe informazioni errate su certi percorsi spirituali e/o filosofici.
In realtà l'emozione va azzerata dopo la percezione, prima dell'interpretazione. Ci sono particolari percezioni che non si possono neanche ottenere senza forti emozioni, ma qui casca un altro asino.
Una forte emozione non è indicata da sconvolgimenti fisici (tipo batticuore, tempeste ormonali etc) semmai il contrario. Con una buona resistenza una forte emozione potrebbe non essere percepita o quasi dall'esterno, per lo meno da persone ordinarie che penserebbero al soggetto in oggetto come un essere assolutamente imperturbabile.

Purtroppo spesso l'umano agisce al contrario, percepisce senza o con poca emozione (per quanto cerchi di procurarsene artificialmente) e una volta percepito la mente invece di fare il suo lavoro accende le emozioni che ormai sono fuori luogo, da li le interpretazioni che nella migliore delle ipotesi sono spesso soggettive e a volte errate.



Forse per la svolta del discorso filosofia non è la sezione più adatta, caso mai sposterò.
Uno non è connesso