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Vecchio 06-10-2010, 00.51.28   #15
Ray
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Nel caso della persona amica per esempio cerco sempre di dirmi che è stata quella partivcolare discussione e non tutte le discussioni ad andare in quel modo. Questo scarica di molto il peso dell'ansia,così come se qualcuno non mi risponde penso che per quel momento non lo ha fatto ma non necessariamente sarà sempre così..(vabeh ce provo) ma poi dopo non faccio altro. In pratica blocco il meccanismo giusto?

Chiaramente non posso parlare della tua amica, magari ce l'ha davvero con te. Tuttavia io ad esempio se do torto a qualcuno in una discussione mi riferisco sia solo a quella discussione sia solo al contenuto. Ossia mi esprimo in merito a quello che dice e non a lui. Quindi non ce l'ho con lui ma con quello che dice.
Diversamente, se invece dovessi esprimermi "contro" di lui proprio allora non ci sarebbe nulla di paranoico nell'interpretare, anzi non sarebbe proprio interpretazione, ce l'avrei con lui.
Il punto è: il vissuto che noi abbiamo in merito all'espressione altrui corrisponde alla realtà? Ce l'ha davvero con me o sono io che mi identifico a tal punto in tutto quello che dico e faccio che ci do un'importanza capitale e mi basta che mi diano torto per sentire minacciata la mia identità?

In effetti pare sia una forza di pochi il riuscire a considerare di poter avere, all'occorrenza, torto. E continuare ad esistere come niente fosse.
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