Discussione: conscio-inconscio
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Vecchio 02-05-2007, 16.01.18   #20
Uno
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Originalmente inviato da MoonCat Visualizza messaggio
il Dott. Jakie, non ricordava quello che faceva quando, attraverso l'iniezione di alcune sostanze chimiche, in lui affiorava Mr. Hyde, vero.
Mr Hyde era comunque il Dott. Jekyll, semplicemente aveva trovato una specie di droga che faceva affiorare il suo lato "oscuro" i suoi desideri repressi, i suoi istitni omicidi, ecc.
Quando Jakyll si rende conto che Hyde è malavagio e non è più controllabile, si uccide, non ha scelta, per uccidere Mr. Hyde, deve uccidere se stesso. (Il libro finisce così).
Quindi con le sostanze effettivamente si evidenziavano due personalità
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Originalmente inviato da MoonCat Visualizza messaggio
Non ho detto che siano la stessa cosa, ho detto che sono parti integranti della stessa persona, che però parlano linguaggi diversi, il conscio usa la ragione, l'inconscio i simboli.
Se partiamo dal presupposto che il conscio non riesce ad accettare l'idea che in noi è esistito (faccio un esempio del complesso di Edipo ed Elettra) un momento in cui avremmo voluto, noi donnine, uccidere nostra madre per avere l'amore di nostro padre e voi omini, il contrario,
allora si capisce perchè non ci sia dialogo tra le due parti integranti e si necessita si una zona neutra che permetta all'inconscio di affiorare per non essere scissi.

E' la negazione che impedisce il dialogo.

E' troppo scandaloso per il conscio pensare che in noi si celino istinti omicidi, perversi, anche nei confronti di chi amiamo quindi vengono repressi, negati e si finge che non esistano.
Anche i sogni spesso sono così scandalosi da essere immediatamente messi nel dimenticatoio, quando, se invece riuscissimo ad accettare che in noi stessi si cela un lato oscuro che andrebbe guardato in faccia e presa coscienza della sua esistenza, a parte che avrebbe molto da insegnarci su noi stessi ma sarebbe anche possibile, cosa più importante, un dialogo tra i due e saremmo meno scissi di quello che siamo normalmente.
Adesso però sei tu che vedi l'Essere come scisso e con due parti (conscio e incoscio che personalizzi, a cui dai una personalità, anche se sopra dici che sono dparti della stessa persona) che devono dialogare... invece l'Essere è uno solo e quando sta (non in senso temporale, la parte che che sta) nel conscio, una parte delle sue espressioni, ricorda qualcosa... non se stesso (quello è discorso di superconscio) ma qualcosa ricorda.... quando sta nell'inconscio generalmente dimentica... l'elaborazione, il risultato, la conseguenza "esce" ed è visibile nel conscio... ma spesso senza sapere da dove scaturisce.

Lo so che può essere (o sembrare) solo una questione di parole.. ma poi ci sarebbero tasselli che non troverebbero posto... e quindi ci costringerebbero a cristallizzarci su una posizione molto migliorabile
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