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Vecchio 11-03-2008, 18.12.19   #3
stella
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Io penso che noi, per esercizzarla o per sfidarla, ci figuriamo la morte che gioca con noi sapendo già di uscire vincente...
Quindi poco contano le nostre scelte...
E questo in un certo senso è vero perchè non si può mai sapere quando arriva, magari aspettando l'autobus a pochi metri da casa...
Eppure siamo sempre noi che andiamo e ci muoviamo incosapevolmente verso il fatidico appuntamento.
Io penso che la morte è una cosa neutra, che non guarda in faccia nessuno, ma quando succede un incidente o una disgrazia, pensiamo che sia la morte che abbia predisposto così, io invece penso che noi ci muoviamo nell'esistenza finchè non la incontriamo....
Perchè non c'è una cosa più sicura della morte, ma siamo noi che le andiamo incontro, con tutte le scelte della nostra vita...
Quando capita che muore un bambino penso che scelte ha potuto fare, eppure sono tutte conseguenze di cause effetto... niente avviene per caso...
Altro non me la sento di dire perchè l'argomento è difficile, certo che non attribuirsi delle colpe per quello che ci succede (e questo può essere un alibi) impedisce anche di attribuirci dei meriti, se si ragiona così allora non si riesce a vivere, ci si sente delle marionette di cui qualcun altro muove i fili...
Ma questi fili li muoviamo noi o i nostri genitori, li muovono tutti in un interagire gli uni con gli altri, la morte è indifferente a tutto questo perchè tutti passeranno attraverso ad essa e non ha fretta, quello che ci succede sono delle prove che ci si trova ad affrontare nella vita...
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