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Vecchio 22-01-2008, 21.46.52   #21
Uno
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No Turi, non ho mostrato l'altra faccia della medaglia, le ho messe tutte e 3 sul piatto.
Io ti dico di vivere il presente, di scegliere nel presente, lasciando aperte le porte a possibili altri punti di vista, che comunque sia sono nel futuro (o nel passato se hai abbandonato completamente una via vecchia per una nuova).

Il "tuo" (intendo di una certa corrente di pensiero) problema è che vorresti avere l'oggettività totale saltando a piè pari quella del qui e ora.
Assomiglia alla faccenda dell'immondizia a Napoli: il massimo che conosciamo è il riciclo ecologico, ora non è possibile farlo subito quindi non facciamo nulla e la gente sta in mezzo all'immondizia. Io ti dico invece: so che esiste il riciclo (o comunque in altri casi posso non sapere che cosa c'è di meglio, ma so che ci sarà sempre qualcosa di meglio) ma adesso il bene è togliere la gente da in mezzo all'immondizia, questo è oggettivo ora se fra 10 minuti non lo sarà più non significa che non lo sia ora.
E' oggettivo perchè se so che in futuro voglio fare il riciclo, so pure che nel passato c'è stata la discarica abusiva.

Ricorda inoltre che per possedere l'oggettività totale devi aver già recuperato quella del passato ed essere pronto per quella del futuro.... nei discorsi della tua corrente di pensiero invece si eliminano passato e presente e si guarda solo al futuro.

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Di che parlava il 3d? Pensieri pesanti e pensieri leggeri?
Concordo con Red, l'anima non pensa, l'Anima è come un filtro, filtro che fa comunicare due ambienti che pur essendo compenetrati non avrebbero di modo di farlo.
Cerco di tradurre quello che volevi dire, quando il filtro (Anima) è sporco (si parla più di un suo "attrezzo": la coscienza in questo caso, ma nel discorso va bene così) ciò che facciamo nella nostra identificazione corporea non può passare, ecco la pesantezza (che non è di pensiero... ma di atmosfera, umore/i nonchè umidi, in generale) è ciò che percepiamo a livello fisico, se appena ci creiamo un varco percettivo con l'anima ne percepiamo i suoi stati (detti appunto stati d'animo), in questo caso ne sentiamo la pena, la dannazione (si dice di qualcuno è un'anima dannata quando non ha mai pace) la sofferenza dell'anima.
Se riusciamo a far pulizia ecco che l'anima non trovandosi più imprigionata nel limbo pò finalmente adempiere al suo compito: mettere in comunicazione Spirito e materia.
In questo posso darti in un certo senso ragione Turi, prendere coscienza del corpo attraverso il T.A. ci permette (tra le altre cose) di percepire le azioni che sporcano il filtro ma perchè ci affina la percezione, non perchè facciamo varianti del T.A. non perchè questo sia una conseguenza diretta e esplicita del Training Autogeno.
Il "tra le altre cose" messo tra parentesi significa che il T.A. insieme ad altri cambiamenti di stili di vita ci porta ad una percezione più pulita dell'intero Essere Umano che noi siamo. insomma ripetiamo quello sopra, dai al T.A. valenze future e non lo fai per quello che è: riprendere coscienza del corpo, questa poi insieme ad altre coscienze da riprendere (che vedremo, almeno chi lo vorrà, con altre tecniche) fa tutto il resto


In sintesi il tuo ragionamento non è del tutto errato, anzi ha buoni spunti, però oltre al fatto che non vuoi impegnarti per essere compreso, dai troppo per scontate alcune cose.

Ultima modifica di Uno : 23-01-2008 alle ore 12.13.57. Motivo: Avevo scritto d'annata mentre volevo scrivere dannata
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