Discussione: volere - dovere
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Vecchio 07-05-2007, 12.10.11   #4
Grey Owl
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Aggiungo un pensiero (corro il rischio di andare OT)...

Riprendendo l'esempio di Ray sul volere andare in vacanza.

Durante il periodo invernale "sogno" una vacanza al mare oppure le spiagge bianche delle Maldive... fantastico momenti di beato riposo sulle spiagge dorate... magari deserte... e magari con tutto quello che mi fa' sognare il paradiso...
Questo e' immaginare... e' un proiettare delle aspettative in quel sogno si vacanza... e' una fuga dalla realta'... e' un sognare (e quindi dormire) un mondo irreale e bellissimo.

Arriva il momento delle ferie... prese in accordo col datore di lavoro... perche' nel sognare la vacanza pongo un periodo di ferie concordato col mio datore di lavoro ed anche con l'eventuale capo ufficio... superiore... colleghi e quant'altro...
Gia' questo potrebbe mettere in "crisi" le nostre aspettative... periodo non concesso per le ferie... problemi sul posto di lavoro... condizioni inpreviste.
Possono quindi nascere dei "contrattempi" che ci fanno arrabbiare perche' siamo ormai "fissati" sulle nostre aspettative rispetto al "sogno" di vacanza perfetta.
Abbiamo cristallizzato un percorso ideale (immaginato) di come devono accadere le cose. Ci siamo identificati col sogno della vacanza e il come deve avvenire.

Poi devo prenotare, telefonare, prendere accordi con l'hotel, l'agenzia di viaggi, il traghetto, l'aereo, e cosi' via... nel nostro sogno avevamo soprasseduto su tutto questo... che sogno ideale sarebbe sognare dei "problemi"? Quando sogno un "sogno bello" mica ci metto i piccoli contrattempi no?...

Al primo contrattempo proietto dei pensieri negativi. Cominciano i se e i ma... e se trovo tutto esaurito?... ma come faccio a mettere le pinne in valigia?... se il datore di lavoro mi annulla le ferie?... se piove?... come faccio a prenotare?... a chi lascio il gatto?... (si passa dai piu' banali dubbi ai piu' amletici).
Il passo e' breve... dai dubbi ai pensieri alle emozioni negative... il fare viene "bloccato" da queste emozioni negative... tutto diventa "difficile"... e piu' mi identifico con la vacanza ideale e piu' tutto sembra allontanarsi nella "realta'".

Che fare allora?... due sono le trade che si intraprende:
Non ho voglia perche' quello che volevo non e' quello che ho davanti.
Mi arrabbio con la vita che non si "apre" al mio desiderio di vacanza ideale.

Una volta arrivato a destinazione il meccanismo non si ferma... anzi a volte aumenta.
Si e' in vacanza e non si allenta il ritmo frenetico del lavoro... si deve fare... non ce' tempo per il polleggio in spiaggia... ci si annoia e si fantastica sulle cose accadute durante il lavoro... si deve organizzare la cena... la visita a quel posto... prendere accordi con il tizio della barca... insomma un inferno...hahahahahaha

Penso che tutto stia nell'immaginare senza sforzarsi... si comincia col la fuga immaginando il paradiso (illusioni ed aspettative)... poi si fugge al primo ostacolo arrabbiandosi (emozioni negative) verso i "contrattempi" organizzativi.

Chi vuole e chi non ha voglia se e' perso nell'identificazione dei suoi sogni trovera' sempre un mondo che non esiste.
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