Discussione: Sui Fenomeni PSI
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Vecchio 14-10-2006, 00.42.35   #8
Haamiah
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Citazione:
Originalmente inviato da Fausto Intilla
[color=#48432f]"Un'importante considerazione, alla quale giunsi qualche anno fa in merito ai
cosiddetti
fenomeni "paranormali"(telecinesi e telepatia nel caso specifico), è che
essi non siano affatto generati da alcuna "forza psichica" o "forza di
volontà" o di "intenzionalità"; bensì da una sorta di "processo di
identificazione" tra soggetto (individuo) e ambiente ad esso circostante.
In parole povere, è il modo in cui il soggetto percepisce e identifica lo
spazio-tempo ad egli circostante,

In teoria, nel momento in cui si determina un
simile evento tra soggetto-oggetto, definito da ciò che ho precedentemente
denominato "processo di identificazione",viene a crearsi una sorta di tunnel
nello spazio-tempo (nel sistema soggetto-oggetto), in grado (in assenza di
forze quali gravità ed elettromagnetismo, principalmente) di "veicolare"
l'oggetto verso il soggetto. Tale "forza di attrazione", che sembrerebbe
scaturire dal soggetto, in realtà non esiste affatto!
Non esiste alcuna forza psichica o di volontà che muoverebbe a distanza
l'oggetto in questione; l'oggetto si muoverebbe in direzione del soggetto
per il semplice motivo che quella: è l'unica strada che in quel determinato
momento può seguire!

La telecinesi è quindi da considerarsi a questo punto, come una "distorsione
di campo" tra soggetto-oggetto,non dovuta ad un'intenzionalità ben precisa
del soggetto in questione, bensì ad un processo di identificazione del
soggetto con la realtà ad egli circostante.
Ciao Fausto, ho letto con interesse questo tuo post, e benchè di fisica ne capisco ben poco, anzi nulla, sei riuscito a spiegare in maniera molto chiara e semplice il concetto, e soprattutto senza formule; la tua teoria è molto affascinante, e l'espressione che hai usato 'processo di identificazione' non ha potuto che rimandarmi ad un qualcosa a me ben più noto della fisica, mi riferisco allo Yoga, solitamente si usa dire che il fine ultimo del praticante yoga, come la parola stessa definisce, sia 'Unione'
con l'Assoluto, però Yoga viene altresì definito pure come 'Identificazione', che pare sia il termine più appropriato per rendere al meglio tale fine ultimo. Non so se quanto tu hai detto sia effettvamente attinente con l'identificazione di cui parlo io, ma penso che se questa identificazione può avvenire come tu dici riferita e concentrata su un solo oggetto, correggimi se sbaglio, può avvenire anche se la si estende a qualcosa di molto più grande...., anche se in tal caso non è l'Oggetto a venire da noi, ma ci fondiamo in Esso, divenendo tutt'uno con esso. Quindi in sintesi non sarebbero due concetti poi così distanti, inoltre come hai risposto a Coccinella, se il parallelismo c'è pure con il 'punto di unione' di cui parla Castaneda, ricordo che parla dello spostarsi da un 'solco' all'altro in infinite possibilità di realtà parallele, a maggior ragione, torniamo sempre li.

Ora però mi vien da chiederti poichè come dici questo 'processo di identificazione' del soggetto avverrebbe in assenza di volontà e intenzionalità, mentre nello yogi la volontà e intenzione stanno alla base del suo lavoro, mi puoi aiutare in qualche modo a capire meglio....forse allora sono proprio due cose diverse, o forse no?


Ps. lo so che è un bel minestrone...PSI, Castaneda, Yoga, ma se esistono dei veri collegamenti, e penso sia così, visto che scienze e fede/spiritualità, non sono più così distanti...
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