Discussione: Informazione
Visualizza messaggio singolo
Vecchio 09-05-2006, 08.22.11   #4
Lallo
Pensa di allungare la permanenza
 
L'avatar di Lallo
 
Data registrazione: 07-05-2006
Messaggi: 35
Predefinito

Quello di Urbani mi sembra un decreto assurdo, nella società della informazione in cui ci troviamo. Secondo me, tendenzialmente viene superata oggi, anche la distinzione tra lettore e autore, in quanto siamo un po' tutti, al tempo stesso, lettori e autori... E allora la tutela migliore sarebbe quella di superare, gradualmente o almeno in parte, la patrimonialità del diritto d'autore, con il riconoscimento della libera circolazione delle opere intellettuali, dopo che esse sono state messe sul mercato dai loro legittimi autori, si intende... Si può controbbattere: gli autori non guadagnerebbero più niente, o quasi, e questo si risolverebbe in un disincentivo a "creare". Sì, questo è un rischio, ma se si tiene conto che un giorno più o meno lontano "tutti", forse proprio grazie al web, saremo "autori", non ha più senso un guadagno dell'uno o dell'altro, perché l'opera intellettuale sarà sempre più una libera espressione dell'animo, non suscettibile di valutazione patrimoniale. E come si farà a vivere, con quali profitti? Beh... già alcuni economisti e filosofi parlano di "reddito di esistenza", cui si avrebbe diritto per il solo fatto di esistere, reddito da cumulare magari con quelli derivanti dal lavoro precario, che pare essere la formula che si imporrà sempre più. Immagino che si possa lavorare parte dell'anno, mentre nel periodo di disoccupazione (coperto da una reale indennità, cioè dal reddito di esistenza), si potrà far parte di questa libera comunità di lettori/autori, veramente disinteressati. (Queste idee sono, da parte mia, provvisorie, non perentorie, suscettibili di modifiche, integrazioni, al limite anche confutazioni, a seguito di approfondimento anche leggendo le idee degli altri)
Lallo non è connesso