Discussione: Proiezioni
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Vecchio 17-06-2008, 01.06.56   #17
Uno
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Il problema è che la psicanalisi di Freud considera solo ciò che secondo la sua esperienza manca per rendere una persona malata -> normale, cosa già buona a dire il vero, ma non completa, ed il concetto di proiezione nasce in chiave psicologica da li. Jung compie già un passo avanti e cerca di esaminare le proiezioni come mezzo di autoconoscenza, anche se non molto capito.
Perchè uno non potrebbe proiettare consapevolmente? soprattutto non bisogna limitare le proiezioni al negativo.
Il ragazzo che vede un film con l'eroe (Nike sarebbe contento di pensare ai greci che in questo senso proiettavano sugli Dei) proietta su questo eroe parti di se che vuole vedere, ma che di conseguenza vorrebbe (o vuole) manifestare, se poi la cosa dopo 10 minuti che è finito il film si esaurisce è un'altro discorso, ma il meccanismo è questo.
Padre Pio dopo aver visto da bambino un frate francescano, interessatosi a cosa significava il saio etc... proiettò in un primo momento su San Francesco quello che lui voleva manifestare, poi sul Cristo.
Per capirci provo un esempio, se prendo una torcia elettrica, una pila, spenta nel buio, quale potremmo essere noi nella piena immobilità, la torcia non esiste, non si vede almeno, se accendo questa torcia puntandola verso un qualsiasi oggetto, la torcia proietta la sua luce sull'oggetto ma di conseguenza gli altri vedono quella luce, la torcia manifesta quella luce. Semplicemente per esistere, agire e vivere dobbiamo proiettare qualcosa su qualcuno. Gli studi condotti sull'isolamento forzato a che mi risulti non hanno mai considerato che è questo quello che viene a mancare, l'isolamento porta ad una perdita di identità, si arriva perfino a proiettare su oggetti (esempi in due film, quello con Tom Hancks in Cast Away, naufrago su un'isola deserta disegna un volto su un pallone, oppure il recente io sono leggenda, in cui Willy Smith crea delle scenette con dei manichini) per cercare di mantenere intatta l'identità.
Se non proiettiamo qualcosa siamo impazziti o completamente concentrati su noi stessi, cosa quest'ultima che è buona in e per certi periodi, ma non è certamente lo scopo in essere della vita.
Ovvio che c'è differenza tra proiettare consapevolmente ed inconsapevolmente, chi conosce le proprie parti oscure non ha bisogno di proiettare queste, può farlo se necessario per qualche scopo, non per se stesso, però proietterà comunque ciò che desidera manifestare, a meno che non sia in un periodo di ritiro, in ogni caso proietterà sottilmente.
In ogni caso ricordiamoci che le parti oscure si possono proiettare sempre come un'ombra attraverso manifestazioni visibili. Senza luce ed un oggetto su cui puntare il fascio (che sia la pellicola o altro) luminoso non posso creare un'ombra sul proiettato.

L'esempio che ho fatto di Padre Pio è molto collegato al discorso sull'imitazione (in questo caso perfettamente con l'Imitatio Christi) che facevamo tempo fa, non è la stessa identica cosa però, semmai colma dei punti.
L'esempio del film invece colma delle lacune e/o esprime meglio il concetto dell'effetto catartico, argomento che si può espandere meglio a parte.
Assume anche un'altro senso il concetto di vedere del buono in chiunque, amare chiunque a prescindere da tutto, cosa che non contrasta con il dare una bastonata ad uno se se la merita
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