Discussione: Musoni
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Vecchio 29-08-2008, 11.37.37   #17
jezebelius
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Non parlo di tuo padre ma di alcune persone che ho conosciuto.
Ecco in alcune persone che non mollano è come se si caricassero per poi scoppiare tutto d'un botto facendo fuoco e fiamme, che non hanno fatto prima.
Chissà se è un modo di scappare da questa loro parte che non vorrebbero avere? Ma che poi non tengono a bada e quindi hanno comunque una reazione che appare come una vendetta.
Una sorta di accumulo per avere la giustificazione alla sparata? Si autocaricano per avere l'opportunità di scoppiare?
Forse non sopportano di essere feriti perchè si sentono molto forti pur non essendolo e farsi vedere feriti non è ammissibile per "l'uomo duro che non deve chiedere mai."
Farsi vedere feriti è come mostrare la propria debolezza come se dovessero difendersi da ulteriori attacchi e quindi per non farsi vedere e non vedersi così chiudono tutto poi però non reggono ugualmente e sparano a zero. Di solito queste persone sono molto rigide con se stesse e quindi agiscono con gli altri come con se stessi non sapendo dosare la rigidita a seconda di chi hanno davanti. Non accettano di sbagliare e se succede loro non vogliono ammetterlo e quindi anche la reazione è spropositata. Una tendenza estrema alla perfezione e di condanna verso se stessi e impositiva verso gli altri.
Sono convinti di essere sempre dalla parte della ragione e si vedono molto buoni e non accettano di avere parti oscure per questo tengono il muso sino a cercare la vendetta per avere una ragione per fare quello che non riescono a fare senza ragione che appunto si costruiscono con il muso lungo e che poi sfocia in vendetta.
Beh, si direi che c'è tutto o quasi in sostanza.
Mi riferisco alla manifestazione ed ai suoi meccanismi.
Aggiungo che anche mio padre " presenta" queste condizioni e devo ammettere che la cosa, quando l'ho vista in me, non è che mi sia piaciuta un granché. Qualcosina l'ho vista e la tengo a bada, però.


Hai ragione, è come un riempire un contenitore fino poi ad arrivare alla fase cui il tappo non riesce più a tenere a bada l'energia e per questo scoppia.
Forse si potrebbe dire che questa condizione, quella di mettere il muso, gia parte, come dire, da un limite più avanzato; gia è un limite avanzato.
Non so, è come se per il vissuto, visto che abbiamo detto che è una punizione, verso una persona o per il vissuto appunto, si partisse gia da un contenitore ormai quasi pieno. Di li a scoppiare ci vuole poco.

Per altro però, come faceva notare Ray, c'è una chiusura.
Il Tizio si chiude, taglia i contatti con l'esterno e via a manifestazioni di " muso".
Se fino a quel momento mi son dato, " mettendo" il muso tendo a rendermi invisibile. Non come se l'altro non fosse presente ma come se io fossi li - ma anche non li (non so come spiegarla sta cosa) - a negare la mia presenza ( per l'altro). Notavo che di solito avviene " solo" verso colui che ci ha fatto da interruttore e meno verso chi non c'entra nulla o fa parte, diciamo così, dell'arredamento parentale.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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