Discussione: Poseidone
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Vecchio 24-08-2010, 10.47.36   #17
nikelise
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Condivido il pensiero di tuo figlio, è stato bello leggere la tua avventura. Chi ha praticato pesca in apnea conosce le difficoltà a cui si va incontro, poi tu tutto solo direi che sei un po'...come dire....una via di mezzo tra l'eroe e il pazzerello sicuramente non ti manca il coraggio e la tenacia.
Un incontro ravvicinato con quel bellissimo pesce e il suo seguito val più di un trofeo cotto alla grigiia e poi era li e non lo hai centrato vuol dire che in cuor tuo lo volevi rivedere così com'è con il suo nuotare sinuoso e quegli occhioni che ti hanno sorpreso in quel silenzio marino e che hanno fatto più rumore di qualunque parola gridata nell'aria.
Che emozione!
Direi un'ottima pescata altrochè!

P.S.
Pensavo che se avessi fatto un clic con una macchina fotografica oggi avresti il tuo trofeo
Grazie Gris , le tue parole sono un balsamo e valgono una foto con la cattura .
In effetti del mare bisogna avere rispetto ed io credo di averlo perche' quella fatica che faccio mi entusiasma e spaventa allo stesso tempo .
Bastava che non ripartisse il motore del gommone per essere in difficolta' a quella distanza dalla barca col mare contro al ritorno ma ho ancora vivi gli schizzi del mare in faccia mentre sbattevo contro le onde e lentamente ritornavo , questi ricordi sono il premio della fatica e li riservo per l'inverno .

Anche la pesca , come tutto , subisce l'effetto della proiezione di noi stessi sull'oggetto .
La preda siamo noi e quanto piu' vale la preda tanto piu' valiamo noi .
Certo , e' un modo di sentire primitivo , arcaico proprio di un inconscio che emerge incontenibile con le sue immagini primordiali che ti scuotono fin dentro il midollo .
Mi domando pero' come mai mio figlio a 10 anni che non puo' certo aver gia' domato queste forze , abbia questi pensieri piu' delicati , piu' sensibili .
Non credo che provengono da un'elaborazione della coscienza , sarebbe troppo per lui .
Evidentemente c'e' una base costituzionale che ci rende diversi anche in quella parte sconosciuta che e' l'inconscio .
Forse lui e' un tipo introverso secondo la distinzione junghiana opposto al mio modo estroverso rispetto l'oggetto .
Lui interiorizza l'oggetto e lo vive dentro di se ' senza aver bisogno di possederlo io invece proietto ed ho bisogno di avere la preda per trovare me stesso .
E' un atteggiamento diverso che avevo gia' riscontrato e che apprezzo .
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