Visualizza messaggio singolo
Vecchio 02-10-2008, 00.05.31   #16
Ray
E' praticamente nato/a qui
 
L'avatar di Ray
 
Data registrazione: 10-08-2005
Messaggi: 7,218
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da loryland Visualizza messaggio
Il significato che io do alla parola umiltà è quello di consapevolezza dei propri limiti.Niente altro.
In uno stridente paragone con la volontà,i due termini sembrerebbero essere diametralmente opposti qualora per esercitare un "atto di volontà" si dovesse fare i conti con la mansuetudine e l'annichilimento.La fede profonda nell'azione intrapresa nella più totale esaltazione dell'ego,non potrebbe che intiepidirsi in presenza dell' umiltà;più consona ad un atto devozionale e contrastante con la supeperbia di un atto demiurgico.
Mi sovviene:azione-contemplazione;attivo-passivo,mashile-femminile,differenziazioni salienti delle vie iniziatiche.
Chi intraprende un cammino "maschile" attivo è obbligato a temperarsi con l'umiltà,nell'atto di riconoscere i propri limiti,mentre chi segue il cammino contemplativo devozionale,fa della deferenza e della contemplazione la propria azione;assolutamente avulsa ad ogni sorta di atto volitivo.
Mi piace la tua definizione di umiltà. Ne deriva che è la conseguenza dell'autoconoscenza, anche se in un circolo virtuoso può servire da strumento, di volta in volta.

Però non la vedo discosta dal vero atto di volontà... qualora i limiti lo permettessero e il giudizio lo ritenesse necessario, il compierlo sarebbe atto di umiltà, l'astenersi di superbia.
Ray non è connesso