Citazione:
Originalmente inviato da diamantea
Quel che ho dentro è la sequenza dei momenti, dell'esserci e del non esserci repentinamente, senza passaggio preparatorio.
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Ho idea che il passaggio preparatorio di chi osserva serve alla mente per elaborare, mentre nel momento repentino, in questa continua sequenza di momenti la mente è più lenta, non ha il tempo di pensare, di elaborare, di abituarsi a quel che succede. Tutto accade in fretta rispetto alla mente lenta che ha bisogno di un passato su cui soffermarsi, ha bisogno di rallentare, di fermare l'immagine, tornare indietro per appropriarsi dell'evento.
Stando nel tempo, nel momento la mente osserva, vorrebbe dire qualcosa ma non può, tutto si sussegue, tutto avviene quasi meccanicamente, automaticamente senza sapere chi sta facendo cosa. C'è stato un lungo momento in cui la mia mente si è fermata, agivo ma non pensavo, questa cosa mi turba, i pensieri erano come congelati.
Sento come un varco aperto in questo momento che va a chiudersi. La mente a furia di ripercorrere le immagini sta elaborando, fa domande e da risposte, sta creando uno schermo su cui riposare, acquietarsi. Mi mancano parti di quei momenti, una visione di insieme che la mente sta creando chiedendo ad altri cosa accadeva mentre ero occupata ad altro, come a voler riempire gli spazi vuoti, di ciò che non ho visto o vissuto mentre ero impegnata a vivere altre sequenze di momenti. Quando si è totalmente assorbiti in ciò che si fa si perde il resto, la mente non riesce controllare il resto come di solito faccio ad esempio, non vi è spazio nemmeno per le reazioni emotive.