Discussione: Luci della ribalta
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Vecchio 18-09-2011, 15.57.24   #24
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
Rispondo a Tina.
Da quando ho potuti dirti in pubblico protetto che voglio essere al primo posto nella scala della tua importanza mi è stato più chiaro come per me è importante il riconoscimento personale e che queste zone ombra ci sono in ognuno di noi in misura diversa, nulla di vergognoso dunque e nulla che mi fa rischiare la mia sopravvivenza. Ho bisogno del riconoscimento, me lo cerco, me lo godo cercando di affrancarmene invece di reprimerlo.
Certo a leggerlo così mi mette un certo peso, non ci ho fatto caso quando lo hai espresso perchè per me è scontato che tu sia in un posto altissimo(ti piace?) nella scala delle cose che sono più importanti per me, dove c'è mio figlio, il lavoro e lo spazio vitale. Ci sono anche i nipoti, e qualcuno di loro a te molto vicino ti fa concorrenza, ma di sicuro al di la dell'affetto sei la persona con la quale mi accompagno, mi confonto, mi diverto infinitamente di più(non lesiniamo oggi eh!) , rispetto a chiunque altro. Di una cosa però devo essere grata a quello scontro/incontro: il saltar fuori la tua convinzione che io ti giudicassi ancora come quando ero ragazza per un periodo succube di mamy. Quanti chiodi arruginiti in testa ci portiamo. Ma andiamo avanti.
Citazione:
Il mio punto cruciale è questo, nei rapporti sociali, con il compagno di vita, con la famiglia. Ancora non so bene a che livello ma lo sto vivendo oltre che osservando.
Questo mi era già più chiaro. E spiegherebbe il tuo bisogno di farti notare e con l'apparire e con l'esibirti? Perchè poi noto che non lo fai quando la situazione non ti è ostile e non ti ignora. Lì sei una persona normale e centrata.
Il problema è quando ci si sente non accettati o considerati quali siano i parametri che usiamo e con quali persone, e come è tarato il nostro sistema.

Citazione:
Essere riconosciuta per me vuol dire sopravvivere, non sono nel dimenticatoio rischiando l'abbandono e la morte.
Questa cosa l'ho vista da diverse angolazioni qui in città, l'ho analizzata attraverso i sogni ed altro ancora. Ma nudo e crudo sono qui nella realizzazione materiale dei miei bisogni per affrancarmene e poter passare oltre se ci riesco.
Sarà una sottigliezza, di sicuro hai usato la fase "realizzazione materiale" per dire altro. Ma in te la questione del riconoscimento è talmente forte che la vivi come fosse cosa materiale, fisica come la fame e il freddo.

Mi passa per la mente che potrei dare l'impessione che voglio fare da maestrina a mia sorella, mentre invece mi preoccupa la sua tendenza a disperdersi troppo quando si butta in una cosa appena intravvista, nel tentativo di autentica ricerca si, ma che ingloba tutto perchè nulla le sfugga. Poi mi secco a seguire gli ottocento post...a parte che le auguro di superare questo guado, non si sa mai di conseguenza lei possa tirare anche me che mi trattengo di più.
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