Discussione: Contenitori di ciccia
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Vecchio 27-10-2008, 16.21.07   #2
griselda
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Predefinito Un senso di vuoto

Spero non ti dispiaccia Grey se scrivo qui, perchè le sensazioni si somigliano e ci accomunano come dici anche tu all'inizio del post.

Si può dire che sono inca...ta nera?
Chi o cosa dentro di me alimenta questo senso di vuoto assurdo e falso? Sostanze chimiche che manco conosco e che mi stordiscono la mente e mi gettano alla ricerca del non so bene che!
Non so nemmeno come chiamarlo senso di frustrazione, vuoto, mancanza.... ma di che cosaaaaaaaaa?
Non mi manca niente!
Eppure eccolo li quel senso di vuoto in me...

Ho passato periodi della mia vita come Picasso, i suoi erano colorati o geometrici i mei sono stati assurdamente riempiti da oggetti inutili: il periodo della papere, il periodo dei vasi, il periodo dei francobolli, il periodo dei vestiti e li mi sono sbizzarrita, il periodo di....di....di... ma che cavolo!
Guardandomi indietro trovo tutto questo senza un senso anche se un ragione c'è ma è difficile da accettare di non contare niente, di non essere niente che un burattino in mano a... eppure è tutto vero e sempre più palese mentre passa il tempo e me ne accorgo e trovo indizi ovunque passato presente e spererei non nel futuro.

Alla fine mi domando visto che a riempirlo è solo un momento di illogica follia, questo senso di vuoto devo solo imparare a tenermelo ogni volta che si affaccia e chiede di essere riempito?
Quando tengo duro con il fumo riempio con il mangiare, ma ho l'impressione che lo stimolo e quella ricerca del cibo derivino sempre dalle sigarette allo stuzzicarmi al solleticarmi a mangiare qualcosa di buono per poi farmi scattare il solito, per lei mente, automatico accendere la sigaretta. Perchè niente da lo stesso senso di pienezza effimera e momentanea che da lei, subdola droga permessa da uno stato vergognoso.

Una corsa ossessiva ed inutile alla ricerca del piacere che lede il fisico e la mente rendendoci degli automi. Mi sento pari al mio gatto che gli basta sentire che sbatto la bocca per scendere dal suo giaciglio e venirmi incontro alla ricerca del cibo che ha immaginato mangiassi, mosso dal suo istinto primario.
Persino l'innamoramento è figlio di reazioni chimiche siamo in un mondo fittizio dove niente è come ci appare. Sono il frutto di queste reazioni chimiche che neppure vedo sono la loro forma e nient’altro.

Per quanti anni ho creduto e mi sono disperata per le mie scelte e poi mi sono accorta di non aver mai scelto, e nonostante facessi scelte non erano mai mie, ma legate agli umori del momento.
Chi sono io? Non c'è un io dentro di me sono una macchina di carne ossa e ormoni, mi chiedo quale colpa possiamo mai aver avuto se non la colpa di non sapere di essere una macchina di non aver imparato ad ubbidire a regole all'apparenza assurde e senza senso per chi non sa riconoscerle. Senza sapere che la prima volta di una cosa nella vita è per sempre perché la reazione chimica si imprime nel programma come un imprinting indelebile uguale a quello inserito a schede in tutte le macchine.

Mi fa schifo tutto questo come mi fa schifo non trovare in me nemmeno un briciola di volontà o di capacità di sofferenza tale da dire: BASTA, in me solo quel senso di vuoto che chiede di essere colmato da.... un’Essere Vivente.
In fondo mi rimane l'unica speranza di imparare a coltivare la pazienza e vedere che succederà.
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