Discussione: Vanagloria
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Vecchio 17-05-2010, 21.45.23   #1
luke
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Predefinito Vanagloria

Uno dei miei difetti più importanti è stata sempre la vanagloria, il desiderio di ricevere apprezzamenti dagli altri per le cose che realizzavo e per i successi che ottenevo.
Il piacere degli eventuali apprezzamenti è sempre stato abbastanza effimero, le gioie più grosse che ho provato sono avvenute per cose in cui non pensavo a ricevere lodi.

La ricerca di tali elogi l'ho sempre effettuata in modo "sotterraneo", senza far vedere troppo che andassi a cercare il plauso, ma le volte in cui ciò non avveniva o c'erano critiche e/o prese in giro per gli sbagli la sensazione di fastidio è stata sempre molto forte e, tramite anche la ricapitolazione, ho visto che molte situazioni di disagio che ho provato derivavano o avevano come causa più o meno scatenante le mancate lodi ed il rimarcare i difetti, creando situazioni moolto lene ad essere digerite e metabolizzate.

Ultimamene sto lottando parecchio contro questa suscettibilità, so che in futuro ne dovrò fare assolutamente a meno, proprio l'altro giorno mi è capitata a fagiolo, una situazione in cui una persona ha iniziato volutamente a punzecchiarmi su di un argomento con cui sapeva mi avrebbe toccato un nervo scoperto, visto che c'ero ho colto l'occasione al volo ed invece di far finta di niente ho cercato di proposito nuove punzecchiature per arrivare ad essere colto da un'attacco di "vanaglorite" acuta.

Mi sono trovato quasi a sdoppiarmi, c'era una parte di me che osservava quella vanagloriosa, sentiva i muscoli del collo , del viso e quelli dove si congiungono la mandibola e la mascella irrigidirsi e contrarsi , sentivo la testa pulsare e la voce uscire con un suono diverso dal solito, scosse di rabbia partire da sopra lo stomaco e come non mai mi sonodunque reso conto che c'è anche una parte di me che non è superba, che cerca altro e questa cosa dello sdoppiameno è durata parecchio, diverse ore, mi sono sentito quasi come un monaco eremita che lotta contro un suo demone .

Ho letto molte frasi condivisibili su questo peccato, tipo che la vanagloria è come uno scoglio sottomarino che se urtato rischia di fare perdere tutto il carico della nave, o che non bisogna vendere le proprie fatiche alle glorie umane, però ancora non riesco a vincerla: mi spinge verso cose che ormai non sono più quelle che dovrei cercare, mi fa quasi odiare me sesso e chi ha messo, più o meno inconsapevolmente, ostacoli che mi hanno impedito di raggiungere certi risultati con le relative lodi che si sono trasformate in biasimo più o meno strisciante.

C'è di buono che come la sto combattendo adesso non l'avevo mai fatto prima, la vorrei estirpare totalmente , non avere più questo limite che, già intravedo, potrebbe rovinarmi molte possibile gioie future.
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