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Vecchio 24-11-2010, 15.29.43   #49
diamantea
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Originalmente inviato da diamantea Visualizza messaggio
La stessa cosa con il grande. Tutti i pomeriggi gli preparo la cena da portare al lavoro, è capitato troppe volte che l'ha dimenticata ed io mi facevo in quattro per fargliela avere, poi all'improvviso ho smesso pure di pensarci. Se dimentica si arrangia, io conservo per l'indomani sera e risparmio fatica di cucinare.

Riflettevo in questi giorni che le cose stanno andando bene, il grande non dimentica la cena e il piccolo si alza da solo.

Ogni cosa al momento giusto. Mi chiedevo perchè non l'ho fatto prima.
Lo scorso anno come ora il grande aveva un grosso problema alla bocca, si svegliava all'ultimo minuto, dolente e nervoso, e se dimenticava la cena non poteva arrangiarsi, poteva solo rimanere digiuno. Un ragazzo giovane, che lavora e lavora stando in piedi molte ore, in uno stato di salute prostrante non può non mangiare per 24 ore, non me ne fregava nulla che dimenticava, la priorità era il suo stato di salute.
Il mio stress non era il dover portare ma il pensiero di come stava lui, di nutrirlo con la giusta alimentazione, vero è che era grande ma quando si sta male non si può infierire con i giusti insegnamenti che diventano punizioni colpendo sul fianco ferito.
Non avrebbe imparato nulla, si sarebbe sentito solo più infelice di quanto già non lo era.
Solo al genitore piange il cuore quando i figli stanno male.

Oggi sta bene, allora mi viene facile pensare "si arrangia" e se non lo faccio creo dipendenza a discapito di entrambi.

La stessa cosa con il piccolo, a causa dei farmaci ha avuto problemi di risveglio per anni.
Ora non li ha più ma io sono rimasta imbottigliata in quella dipendenza, quel compito che ora non ha più motivo di esistere, anzi è solo dannoso per la sua autonomia.

Allora è il senso di responsabilità per la situazione contingente che mi fa assumere un compito che ha un senso, una validità, fino a che è necessario poi bisogna eliminarlo.
E' questo che spesso non so fare, capire quando è il momento di staccare la spina, resto imprigionata nell'abitudine del dovere occasionale creando dipendenza e cattiva abitudine in chi riceve a scapito della propria autonomia.
Poi qualcosa nel mio essere si ribella, per fortuna.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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