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Vecchio 05-11-2006, 13.46.07   #26
Uno
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Ho disertato questa discussione fin'ora, riprendo un punto in alto.
Quando mentre pensiamo svolgiamo delle attività fisiche (es scarabbocchiare o camminare) è proprio perchè non siamo in grado di concentrare tutto sul pensiero (se è questo che vogliamo)... cerco di esprimere meglio, quanto un problema ci sta a cuore (definizione illuminante) lo ragioniamo in una maniera talmente coin-volgente che ci fa usare potenzialità di solito inespresse, mettiamo in moto la capacità di reperire un flusso maggiore di elaborazione (che non si limita al razionale ma appunto coinvolge tutto l'Essere), recepiamo un flusso energetico maggiore del nostro normale e nella migliore ottimizzazione tutta la nostra individualità dovrebbe agire.... quando però stiamo lavorando su un concetto astratto o comunque non tangibile in quel momento... per esempio anche pensiamo ai nostri rapporti con persone non presenti, a situazioni sociali etc etc.... il corpo non sa come occuparsi perchè non è abituato ad integrarsi in certi processi, in quelle situazioni la sua resa massima sarebbe nell'immobilità la messa a disposizione di tutta la sua massa fisica e psicha.... una sorta di quello che comunemente è scambiato per meditazione (o almeno la sua accezione materiale razionale) però appunto come dicevo il corpo si trova a gestire un flusso che va oltre il limite abituale, quindi cerca lo scarico di parte di tale attività per non collassare.
Questo non è sbagliato completamente perchè se non ci si prepara appositamente meglio di così non si può fare, ma appunto non è la migliore cosa che si può fare.


l'altro punto sull'intelligenza, istinto ed intuito merita un pò più tempo per essere approfondito
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