Discussione: Un videogioco vietato
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Vecchio 18-12-2007, 18.36.47   #32
jezebelius
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Forse vado contro corrente ma non mi pare che si stia parlando di tutti i videogiochi ma, ovviamente, solo di quelli che possono, o potrebbero, essere causa di un qualche comportamento tendente alla " lesione" sia personale e sia collettiva.
Comportamento, come la lesione naturalmente, in senso ampio.
Altro dato che mi pare sia da prendere in considerazione, basandomi anche su affermazioni che Ray ha messo in evidenza, è che talvolta, parlando dei genitori, non ci si trova davanti persone adulte e che loro per primi tendono a quel modo di educare, proprio perchè, loro malgrado, non sono cresciuti. Come dire che, forse, di persone responsabili in giro ce ne sono poche e all'interno di questo insieme si può o no identificare, più o meno, una educazione giusta e consapevole per il bimbo.
Ciò non toglie l'utilità di alcuni videogiochi che, anzi ed in controtendenza a ciò che stiamo dicendo, favoriscono la crescita sotto tutti gli aspetti o almeno sfruttano quel filone " tecnologico" di cui, oggi, non si può fare a meno.
Per dirla tutta, per quanto mi riguarda, se ci fosse a disposizione il videogioco con una struttura ben fatta ed intelligente, atto a spronare chi ci gioca ( anche adulto perchè no ), non sarebbe forse da sottovalutare. Quello che invece non va è la normale tendenza a lasciare " via libera " ad un certo tipo di giochi ovvero, in funzione di ciò, alla comparsa del divieto per ovvi motivi, mediante lo strumento della censura. Non credo poi che il limite - quello dei tre anni anche se non so per quale tipo di giochi si presenti - sia sufficiente a fare in modo da non creare alcuna " pressione " sulla crescita, come ad esempio la male interpretazione del bambino riguardo ad alcuni meccanismi di interazione col mondo reale.
Mi pare, che come la si voglia mettere l'impressione di un "cattivo esempio " - poichè è anche di questo che si dovrebbe tenere conto - gioca un ruolo particolarmente importante. Forse sarebbe il caso di arrivare alla consapevolezza che in fondo non c'è un modo giusto di educare e che ognuno fa del suo meglio. Ed in questo " fare il meglio " dovrebbe, in relazione a quello che il genitore considera come il meglio ed in base anche alle corrispondenze con la collettività ed almeno per una prima parte del percorso del proprio figlio, fare in modo di essere più attenti.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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