Discussione: Il Doppio arimanico
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Vecchio 01-04-2010, 18.12.33   #49
Uno
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
Mi è chiaro il fatto che non sia la stessa cosa da noi ma se pensiamo al tuo esempio, ad una fotografia ed il suo negativo allora stiamo usando un esempio in cui il negativo è la stessa cosa della foto ma all'opposto. Quindi non un'altra cosa ma la cosa stessa al negativo. Per cui dall'esempio sembra che il doppio sia noi al negativo.

Lui è il nostro tentatore, ci fa agire e magari anche formula pensieri che pensiamo nostri che ci inducono verso un certo comportamento (attenzioni che ciò non deve deresponsabilizzarci, tutt'altro). Ma se è il tentatore è anche la tensione che ci permette di tenderci verso una direzione, allora perchè dovremmo liberarcene così come siamo invitati a fare per evolvere?
Il senso di dominarlo, governarlo, dovrebbe essere quello di poter usare le sue potenzialità, conoscerlo e sapersi muovere sulla sua forza, quella tellurica, e quindi liberarsi di lui dovrebbe voler dire morire... adesso vado troppo avanti in un campo che ancora non comprendo, ma forse ci si libera in vita di lui con la morte iniziatica? In quel senso si intende liberarsi della sua presenza. Ma se lui è il negativo non ci si può liberare da lui perchè non esisteremmo più nemmeno noi.

Mi hai confuso parecchio.... riesco ad intravedere come agisce e perchè, ma il resto no.
Il negativo della foto non è proprio identico all'opposto, il negativo è l'immagine negativa bidimensionale di oggetti o persone tridimensionali.
La metafora rende abbastanza bene la situazione, ma anche uno specchio rende se non consideriamo l'immagine che vediamo ma quella che rimane nel medesimo.
Non ho mai detto che dobbiamo liberarcene, anche perchè è impossibile, senza di lui perderemmo la forma, non avremmo opposizione e diventeremmo "una gelatina" (questo lo so che è complicato lo riprenderemo), però possiamo agire per conto nostro in libertà, il che è un grandissimo risultato e questo è possibile se non gli diamo ciò che gli interessa o se glielo diamo consapevolmente, due facce della stessa medaglia.

Noi non siamo sua copia e lui non è nostra copia in senso assoluto, ma da questo piano di realtà possiamo dire in un certo senso che è lui la nostra copia ricettiva, al negativo, femminile.

Il doppio arimanico non si può considerare un demone o un agglomerato di demoni, semmai nell'interazione tra noi e lui scaturiscono forze demoniache o angeliche a seconda se ci connettono e ci fanno dialogare con uno o l'altro lato della creazione.

Non è preciso ma per capirci un pò dobbiamo considerare questo doppio come qualcosa (uno spettatore) che ci vede alla televisione e che trae soddisfazione o altro a seconda di ciò che trasmettiamo. Ha un telecomando in mano e se non gli piace lo spettacolo cambia canale, dove il canale siamo sempre noi, ma noi comunque decidiamo (più o meno consciamente) cosa trasmettere, se trasmettiamo dei canali in cui lui trova più godimento farà di tutto per tenere sintonizzato il tv li.

La trasmissione del canale tv della metafora ci farà di conseguenza comportare in un modo o in un altro, sarà questa, nel passaggio, nella trasmissione a dare forma dall'informe ai nostri demoni o i nostri angeli. Dalle manifestazioni più blande che possiamo tranquillamente associare a sentimenti e stati d'animo, fino a manifestazioni più concrete tanto più andiamo a fondo delle cose.

La sua vita (parlo del doppio) è qualcosa per la nostra realtà di inconcepibile, è inutile che ne cerchiamo una logica più di tanto, se lo fa per evolvere nel suo mondo o che altro. Possiamo solo (e non è poco) capire e cercare di comprendere come funziona qui nella nostra realtà. In sostanza dovremmo studiarne gli effetti su di noi e fregarcene. Solo quelli, gli effetti, sono importanti per noi.

Tanto per dare un pò di sale e pepe al discorso e stimolare un pò di sana curiosità, in certi particolari frangenti possiamo anche "vedere" questo doppio staccato da noi, anche se in realtà non vediamo nulla, è un buco detta in parole povere, gli scienziati se potessero misurarlo, vederlo, monitorarlo etc lo definirebbero buco nero, in realtà non è nero, è trasparente.
Non sto parlando di quelle fantasiose definizioni con la corda d'argento etc...
Adesso se cominciate a parlare e a fare domande su questo ultimo (o solo su questo) periodo faccio finta di non leggere
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