Premesso che Grey mi ha fatto un favore (utilizzeremo l'ottima faccenda del pallottoliere) ribadisco che a mio modo di vedere, prima è necessario introdurre gli altri numenri (siamo ancora all'uno) e poi si potrà cercare di parlare dello zero. Perchè? Perchè in realtà non abbiamo la più vaga idea di cosa sia (se ci basiamo sul niente imparato a scuola ovvio)... abbiamo una scarsa idea anche dell'uno, figuriamoci lo zero.
Infatti
Citazione:
Originalmente inviato da turaz
0= assoluto immanifesto
1= assoluto manifesto
fatto di molti uno assemblati e che costituiscono insieme una "somma" di uno (ammappus questi insiemi)
mi viene in mente ciò banalmente
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Non ne sarei così sicuro (dai che se ti sforzi intuisci meglio). Questo modo di vedere le cose (se interpreto bene le parole) porrebbe uno e zero come degli opposti e/o dei complementari.
Ma come può l'uno avere dei complementari (ad esempio) se è "uno"?
Iniziate a intravedere la sua importanza?
PS (x Turi): lo zero come passaggio tra piani diversi di manifestazione ma collegati come lo vedi?