Discussione: Ego ergo sto
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Vecchio 05-08-2009, 21.07.41   #1
Uno
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Predefinito Ego ergo sto

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Originalmente inviato da webetina Visualizza messaggio
ho riletto ciò che ho scrito. lo ridico in altro modo. Nei libri di Osho si parla spesso di ego. E un giorno una cosa fece luce a divenne nucleo su come lavorare. Appunto l'ego cade quando è maturo. Io intesi che perchè io alentassi col mio ego troppo forte, ma nel senso di "immaturo" dovevo prima passare dall'accettare che un essere ha bisogno prima di essee riconosciuto, di sentire importanza fino a placare un istinto (parola mia questa) a cui l'individuo è portato. Diceva che spesso un ricercatore nel momento in cui riceve per esempio un premio nobel improvvisamente incarna una umiltà alta, nel senso che ha realizzato intensamente un ego che ha espresso il massimo magari per egli. altra cosa che mi colpì. lui diceva ancora: un illuminato, una persona realizzata, o che ha perso completamente la paura, o il religioso autentico, che chiamiamo essere che ha realizzato la propria spiritualità, è ancora una persona nell'ego, solo che è al massimo del suo affinamento, perchè, in uno stadio in cui Ego maturo, o affinato come vogliamo, si dissolve completamente, allora saremo in un'altra dimensione, non avvertiremo nemmeno piu nemmeno di essere qualcuno, ma ho inteso sarebbe come essere parte del tutto e basta. e con basta avevo inteso parte dell'universo, della energia universale, non so esprimermi meglio. ho letto venti anni fa tutto ciò, quà e lì in diversi libri, in particolare " il battito dell'assoluto" che vedo di riprendere per essere più presisa. ma credo sia bene che mi limiti in questo approccio con voi , dopo troppi anni che sono stata "lontana" , a asprimere un dubbio, senza riportare cose di cui potrei avere smarrito precisamente le parole e il senso. grazie Uno
Eccomi, mi sposto in questa sezione da psicologia perchè l'orientamento, nominando Osho, era questo.
A differenza di molti io non ritengo Osho un Illuminato nel vero senso della parola, ma sicuramente un uomo molto saggio ed anche Iniziato, anche un Maestro.
Purtroppo per quanto ben tradotto, per quanto lui abbia usato spesso terminologie occidentali, ha comunque un retrogusto orientale che per l'occidentale è facile travisare.
Non scordiamoci che sebbene la cosa sia forse poco conosciuta Osho ha formato una buona parte del suo pensiero leggendo Gurdjieff uno dei Maestri più pragmatici degli ultimi tempi, al quale se qualcuno avesse detto che l'ego maturo si dissolve forse gli avrebbe tirato dietro qualcosa (sto scherzando, ma rende l'idea del suo pensiero).

Se proviamo a sintetizzare al massimo livello questo benedetto ego, che cos'è?
E' ciò che ci permette di fissarci in un determinato punto spazio/tempo in cui possiamo agire, riconoscerci ed essere riconosciuti. Da qui il titolo che ho voluto dare a questo thread.
A prima vista e facile fare l'equazione ego=sono legato in un punto - non ego = sono libero nell'infinito, il che non è poi neanche così irrazionale, ma sorgono alcune domande/riflessioni appoggiandosi interamente a questa visione senza poi evolvere verso qualcosa di più completo, visione utile ad una certa tornata di Maestri spirituali orientali per interagire con una certa tipologia di persone/mentalità.
La prima riflessione è: per quale motivo dovremmo prendere coscienza di un noi che fosse anche solo una personalità superficiale, se poi la massima aspirazione è solo riannullarsi nel tutto?
la seconda riflessione è: ok, poniamoci in una visione completamente Diocentrica in cui noi siamo degli oggetti, non solo materiali, ma pur sempre oggetti, in ogni caso io sostengo che Dio respira, vede, annusa, percepisce etc.. attraverso e noi e tutte le forme di vita dell'universo, per quale motivo lo scopo ultimo (posto di essere veramente nel gradino più alto dell'evoluzione) della sua creazione è arrivare fin qui e poi solo "disassemblare" un suo strumento (noi) utile a lui per sperimentare la vita?

Il discorso non è finito ovviamente, per ora vorrei lasciar decantare in chi legge queste domande/riflessioni.
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