Discussione: Disciplina
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Vecchio 14-02-2007, 15.09.32   #15
Ray
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secondo me ci stiamo perdendo in un bicchier d'acqua...se si trattasse solo di volontà, se non ci dovesse essere costrizione, a che dovrebbe servire una disciplina?
Se voglio fare una cosa la faccio e punto, se non voglio non la faccio.

Solo che non è così. La disciplina ci serve eccome, dato che non siamo capaci di portare in fondo le cose, dato che in noi non alberga una sola volontà.

Se inizio poniamo una Via è percè lo voglio fare. Che me ne faccio di una disciplina? Ebbeh, dato che alla prima difficoltà la mia volontà cambia, non voglio più fare, mi serve eccome.

Il punto è che in noi c'è la volotà di fare ma c'è anche il freno. E a volte il freno è forte, tanto forte da annichilire la volontà di fare. E allora o mi costringo (nel senso di mi obbligo ad andare contro il freno, che viene sentito come volontà anche se non lo è realmente) oppure finisce che non faccio nulla.

Lo scopo delle discipline, in qualsiasi campo, è esclusivamente quello di venire in aiuto quando la volontà vacilla. Mi costringo e vado avanti lo stesso. Poi quando in me ci sarà solo UNA volontà, allora ecco che la disciplina non mi servirà più, mi limiterò alla Via.

Ma se aspetto di fare solo quando "il cuore me lo dice" o quando ho voglia e non mi costringo mai, ovvero se non mi va lascio perdere, mi fermo, aspetto, soggiaccio alle mie voglie, impulsi, istinti, vizi ecc. farò ben poca strada... quella poca che mi permette la scrsa volontà di cui sono capace, quindi non cresco di un millimetro (dato che crescere presupponeanche un aumento della forza di volontà).

La questione del temere le costrizioni è una bufala, una balla con cui mi paro il c..o per scusarmi nel non fare. D'altra parte la cosa è palese... se sono io che mi costringo, se sono io che impongo costrizioni a me stesso, dove è il problema?
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