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Vecchio 18-03-2006, 20.51.04   #1
Kael
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Predefinito Microcosmo e Macrocosmo

La denominazione Microcosmo e Macrocosmo è spesso usata a fini concettuali, per capire il rapporto fra l'Uomo e l'Universo, ma i "Cosmi" sono ben più di due... Potremmo prenderli in considerazione secondo questo rapporto: "da zero all'infinito"... ossia quando un Cosmo arriva all'infinito, ne comincia un altro, di cui il Cosmo precedente rappresenta lo zero, ossia un punto.

Riprendendo in parte la discussione in Geometria Sacra, e osservando il movimento che genera l'Universo, torniamo a riconsiderarlo sotto questa nuova ottica:
Il punto, muovendosi in una direzione, genera la retta, costituita da infiniti punti.
La retta, a sua volta, muovendosi lateralmente, ossia quando ogni suo singolo punto genera una retta perpendicolare, forma il piano, costituito da infinite rette.
Il piano infine, muovendosi in profondità, ossia quando ogni punto di ogni retta genera altre rette, forma il solido a 3 dimensioni, costituito da infiniti piani.

Punto, retta, piano e solido, sono 4 Cosmi (o Dimensioni) differenti, di cui il Cosmo direttamente superiore rappresenta l'infinito e il Cosmo direttamente inferiore lo zero.
Ora ovviamente, appare la difficoltà di "immaginare" come andare avanti in questo movimento...e questo perchè nessun Cosmo può "capire" il Cosmo successivo... Ma, tenendo in considerazione il fatto che il rapporto fra i Cosmi è sempre lo stesso, ad ogni livello, e cioè il rapporto "da zero all'infinito", proviamo, arrivati all'Uomo a 3 Dimensioni, a ri-considerarlo come Microcosmo, ossia come il Cosmo più piccolo, il punto:

L'uomo, muovendosi in una direzione, genera la retta, ossia le scelte e le decisioni che ha compiuto nell'arco della sua vita.
Questa vita, formata dalle scelte compiute dall'uomo, muovendosi lateralmente forma il "piano delle possibilità", ossia tutte le differenti alternative che l'uomo, ipoteticamente, avrebbe potuto avere.
Infine, questo "piano delle possibilità", muovendosi in profondità, forma il "solido dell'eternità", ossia quando tutte le possibili e immaginabili scelte non sono più solo ipotetiche, ma realmente compiute...

E in questo modo, anche se magari molto alla lontana, si può "intuire" come il Tempo, seppur esista veramente, possa essere "aggirato"... Per l'uomo che si muove solo sulla retta (la sua vita) il Tempo esiste e lo sottomette... Per l'Uomo che si muove anche sul piano a due Dimensioni invece, il Tempo esiste comunque ma non lo sottomette più, perchè vi saranno infinite possibilità in qualunque momento... all'Uomo basterà quindi cambiare fra le infinite rette di cui è composto il piano, per trovare infiniti momenti di azione...

Ok, non è chiaro... ma quello che intendevo dire è che ogni singolo Cosmo (l'atomo, l'uomo, i pianeti, etc...), considerandosi Micro, ha la possibilità di compiere questi tre Movimenti, per arrivare al Macro...
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