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Vecchio 27-04-2007, 22.18.21   #51
MoonCat
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Se spostiamo sul concetto di reincarnazione (che comunque non risolve il problema ma solo lo sposta) dobbiamo chiederci chi si reincarna. Certamente non noi. Per il fatto che non si può essere contemporaneamente soggetto ed oggetto di una azione.

Provo a spiegarmi: nella tradizione orientale, attualmente qui poco compresa, a reincarnarsi è lo spirito. Noi siamo il risultato dell'incarnazione. Questo almeno finchè siamo identificati in chi è incarnato... infatti compito dell'uomo sarebbe quello di spostare, anzi meglio di elevare, la sua coscienza DA l'incarnato A l'incarnante. Allora si che, identificandosi con lo Spirito, essendo "tutt'uno" con esso, si parteciperebbe alla sua "immortalità". Immortalità che può essere vista anche qui come una variazione di scala anche temporale. Una delle visioni poetiche orientali di ciò parla delle incarnazioni come dei respiri dello Spirito.
Per poter identificarsi con lo Spirito, l'uomo deve modificare la sua Consapevolezza, fino a farla crescere a sufficienza da arrivare sino a lui. Ma è l'uomo che muove (si comporta) non lo Spirito.
Ho studiato a lungo queste teorie e anche cercato di mettere in pratica le dottrine create appositamente per "percepire" quello che rimane, in noi stessi, quando corpo e mente "dormono". Per questo continuavo a ripetere a Uno che il mio comportamento (inteso come azione dell'incarnato) non si modificherebbe a secondo di quello che potrebbe esserci nell'aldilà e ho parlato poi di cercare un contatto con l'incarnante, copro astrale, anima, quel che l'è isomma.

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Questo complica un po' le cose nella nostra teoria, dato che parlavamo di anima come qualcosa di sviluppabile. Potemmo dire che essa può fungere da veicolo per noi verso lo Spirito, se adeguatamente formata, così come in precedenza è servita allo Spirito come veicolo verso noi.

La questione delle scale temporali però si complica anche, dato che la tradizione di cui parliamo è piuttosto esplicita nell'indicare come a-temporale il "piano" dello Spirito. D'altra parte noi chiamiamo "tempo" una certa percezione di un certo fluire. Possiamo ben immaginare, ad altri livelli di consapevolezza e quindi di percezione, diverse modalità di diversi fluire...
Esatto, concordo su tutto.
Se immaginiamo l'incarnante come una delle foglie di un albero (lo Spirito), ignara, a livello conscio, di essere parte di esso, per evolversi ed accrescere il suo grado di consapevolezza ha bisogno di entrare in contatto con l'energia vitale che l'albero le trasmette durante il suo ciclo di vita, e, una volta che la foglia cade e muore diventa humus e torna ad alimentare le radici dell'albero stesso.

Ultima modifica di MoonCat : 27-04-2007 alle ore 22.20.44.
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