Discussione: conscio-inconscio
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Vecchio 05-05-2007, 08.03.38   #38
Faltea
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Originalmente inviato da MoonCat Visualizza messaggio
Alla ricerca di te stessa...
La repressione delle emozioni, ricordi di situazioni traumatiche, problemi non risolti, ecc. non porta equilibrio, porta scompensi, sono stati studiati dei casi in cui la scissione a livello mentale è stata così traumatica (esempio violenze sessuali durante l'infanzia) che hanno portato certe persone alla schizofrenia.
All'equilibrio si arriva attraverso la presa di "coscienza", attraverso il portare a galla le emozioni represse, è necessario vederle, riconoscerle ed accettarle e magari trovare il modo di sfogarle o rendere costruttiva tutta l'energia stagnante (implosa) che hanno prodotto.
Se no avrai sempre un lato di te che fai finta di non avere e di non vedere e non arriverai mai a conoscerti a fondo secondo me, avrai sempre e solo una visione parziale di quello che sei in realtà.
Secondo me questo è giustissimo nel caso si presentino delle "anomalie" che siano fisiche o psichiche nell'individuo, ciò che non capivo era il voler rimestare per ...?
Se io non ho squilibri o anomalie, è giusto che vada a rimestare nel vespaio dell'inconscio con il rischio di ripescare problemi che di conseguenza mi scatenerebbero depressioni, fobie, ansie, malessere generale?
E' questo che mi è difficile comprendere



Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Alla ricerca di quei meccanismi da cui sei dominata e che invece potresti dominare.
Oltre a ciò che ha detto Moon, esiste una serie sterminata di meccanismi ben più banali (e quindi meno difficili da vedere) chw subiamo senza rendercene conto.
Basti pensare a quando ci rendiamo conto che un determinato tipo di carattere può piacere in un uomo in quanto somigliante (o magari opposto, che è un altro modo di assomigliare) a quello del padre.
Il meccanismo automatico che ci rende interessanti questi uomini, prima che ce ne rendiamo conto, è appunto inconsapevole. Una volta visto ci si accende una lucina su molte cose che riguardano le persone con le quali ci siamo circondati e iniziamo, almeno un minimo, ad esercitare un certo dominio.

Era solo un esempio... si potrebbero portare cose ancora più banali, dal arrabbiarsi per certe cose e magari altre più importanti no a quel che ci piace nei lavori o negli hobbies e chi più ne ha più ne metta.

Magari molte di queste cose che ho detto non sono difficili da scoprire una volta che ci si da bada di farlo. In effetti, nell'inconscio ci sono cose celate meglio e altre peggio....
Indubbiamente, ma penso che questo lo vedi/scopri anche con l'autosservazione, con l'autocritica.
Anche con il portare la percezione di te stessa al di fuori, guardandoti dall'esterno...
Senza "raspare" appunto
O no?

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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
PS: le sostanze psicotrope, più che "aprire porte" spostano il fuoco. Tipo presente i riflettori di teatro? Ma a mio avviso non si tratta quasi mai, se non mai, di allargamento della coscienza. Quindi certo che si deve avere un grande equilibrio... posto che basti.
Ma è una visione dell'interno o dell'esterno? Un ampliare la visuale su ciò che c'è in noi o sull'esterno?


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Originalmente inviato da Grey Owl Visualizza messaggio
Ho fatto uso di sostanze psicotrope e posso dire (dal mio punto di vista del tutto soggettivo) che non allarga la coscienza. Anche se non posso neppure parlare di coscienza non avendone una...hehehehe

Direi che ti pone in uno stato alterato della percezione della realta'... aiuta a fare un viaggio piu' colorato e vivido di un sogno... punto.

Anestetizza il corpo e intopidisce la mente... si vede quello che si desidera ed anche quello di cui si ha paura...

Non mi ritengo un esperto... posso supporre che esistano sostanze e sostanze... la mia esperienza mi ha portato sempre a uno stato di dormienza maggiore.
Mostri e fate nel paese delle meraviglie... ma non parlerei di "...come apertura o solamente si entra maggiormente in sé stessi"...

Durante un corso che ho fatto ho conosciuto un ragazzo che usava di tutto con lo scopo di "ampliare", raccontava che fumenti vari (misto di artemisia, assenzio... e booo) portava un qualcosa di più alla meditazione sciamanica...
Ampliava appunto questa percezione.
Parlava anche del Peyote... Posto che non raccontasse stupidaggini per darsi un tono
Mah... io rimango un tantino scettica. Se assumo qualcosa che modifica la mia percezione, come posso considerare la stessa frutto della realtà e non una creazione pura e mera della sostanza che ho assunto?
Stesso dubbio mi è sorto quando leggevo Castaneda...
Poi l'assunzione di queste sostanze modifica per logica anche lo stato fisico (qualcosa in circolo comunque va in qualsiasi modo venga assunta) ed allora...
Bah... sono andata fuori tema, scusate...
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