Discussione: conscio-inconscio
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Vecchio 10-05-2007, 13.31.31   #65
Faltea
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Originalmente inviato da Shanti Visualizza messaggio
Eh non lo so, però ricordo una testimonianza: tre persone che sotto l'effetto di queste sostanze si erano trovate tutte e tre a vivere la stessa identica situazione "irreale". Vabbeh più OT di così , a meno che non lo si agganci all'inconscio collettivo di cui ho letto qualche post indietro.
Sul concetto di inconscio collettivo... bé mi sembra un po' azzardato. Anche se non mi sento di escludere nulla..



Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Provo a cercare un esempio per quello che intendevo, anche se non sono certo che reggerà.

Mettiamo che la "realtà" tutta sia una scacchiera. La nostra percezione solita, il range limitato a cui mi riferivo, fa si che noi percepiamo, poniamo, solo le quattro caselle centrali. Essendo questa l'unica percezione di cui abbiamo esperienza, siamo continuamente tentati di convincerci che quelle quattro caselle rappresentino la realtà tutta. C'è chi suppone o ha la sensazione che esistano altre caselle o altre cose (e mantiene il dubbio) e chi invece si radica sempre più sulla convinzione.

Ma non finisce qui. Normalmente noi percepiamo quelle quattro caselle con addosso degli occhiali colorati, occhiali che sono il nostro abituale modo di vedere il mondo, la serie dei nostri atteggiamenti mental-emotivi se vogliamo, ma c'è anche altro. Se io ho addosso sempre occhiali poniamo rossi, vedrò quelle sole quattro caselle e per di più velate di rosso. Se non cambio mai modo di vedere mi convinco che siano rosse. Fortunatamente mi basta ubriacarmi o anche essere eccitato o triste per cambiare colore agli occhiali ed ecco che percepirò sempre quelle quattro caselle, ma in un altro modo, da un altro punto di vista. Quindi non è facile convincersi che gli occhiali non esistano e che le caselle siano proprio rosse (alcuni lo fanno comunque)... inoltre ognuno ha occhiali diversi (personalità se si vuole) e mi basta un minimo di comunicazione (vera però, anche se di basso livello), un minimo di considerazione esterna, per rendermi conto che ho degli occhiali e che anche gli altri li hanno e ognuno diversi.

Se invece, con ausilio di sostanze o meno, sposto il range ma senza allargarlo) vedrò altre quattro caselle o magari due di prima più altre due.
Questo modificherà il mio modo di essere... anche se non riuscirò ad allargare la mia percezione a tutte le caselle di cui ho fatto esperienza, almeno però saprò che ce ne sono altre e, magari cercherò di ripetere l'esperienza fino ad arrivare a percepirle tutte assieme.
Quando le percepirò tutte assieme avrò allargato la coscienza.

Per alcuni (per alcune forme mentis) questa esperienza può essere utile, ovviamente con il controllo di chi sa (percepisce tutte le caselle in questione) in modo da non dover subire le spiacevoli conseguenze di uno spostamento forzato.
Ora posso dire di aver compreso grazie Ray.
Ma non so dilungarmi oltre, diventerei ripetitiva. Mi frulla in testa la solita domanda... il filo che separa ciò che la mente crea dalla realtà.
Un momento o l'altro vado in crisi...
Viaggio su un filo sottile sottile tra ciò che ritengo (?) relatà e ciò che penso sia illusione.....
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