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Vecchio 06-01-2008, 13.42.07   #57
Astral
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E' difficile dare una risposta. Mi fermerei al momento sul nascere, prima di arrivare al significato della vita e alla morte.

A me ha sempre affascinato sapere se siamo sempre esistiti prima di nascere.

Cioè che significa che io sono nato?

Significa o che prima non esistevo, oppure che sono sempre esistito ma che ho preso una nuova forma.

Purtroppo per me è stato sempre un dilemma all'età di 3 anni mi uscivo con queste domande ai miei, il chè erano piuttosto impreparati, poichè mi pareva assurdo che l'uomo potesse campare soltanto 100 anni.

Forse perchè mia madre se ne è uscita che c'è una vita dopo la morte, ma probabilmente se mi avrebbe seccato dicendo che si muore e basta, sarei cresciuto con una concezione materiale, ove una volta morti finisce tutto, si è come un computer spento.

Ciò che mi fa riflettere però è che è paradossale che dei computer che poi si spengono hanno delle emozioni, sono in grado di amare, sono in grado di realizzare opere artistiche, ed arrivare in certi casi ad un livello di cultura perfetto.

Tutto nell'universo ha uno scopo, ma sinceramente per quanto imperfetto possa sembrare tale universo, non credo che abbiamo soltanto uno scopo nella vita che poi si deve esaurire.

Sembra logica umana, dove una volta ottenuto e soddisfatto qualcosa ci si possa sbarazzare.

Certo a noi farebbe comodo che vivessimo per sempre, per un discorso egoistico, e forse credere nell'immortalità dell'anima è troppo sentimentalistico, personalistico, romantico e irreale.
Tuttavia è anche vero che non crederlo, oppure crederlo a certe condizioni da portare avanti, è troppo cinico, individualistico, e meritocratico.

Scusate se mi sono dilungato.

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