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Vecchio 24-05-2008, 18.06.30   #5
RedWitch
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Sono d'accordo sul fatto che l'abbigliamento sia un modo per mandare messaggi e segnali a chi ci sta intorno, e credo che non ci sia poi tanta gente che si veste come le piace solo per stare bene con sè stessa, che poi dovrebbe essere il motivo principe, ma come sempre ci si rivolge al fuori piuttosto che al proprio interno.. Alle scarpe sinceramente non ci avevo mai pensato, e da quello che è emerso finora mi sembra che invece quasi quasi siano più "comunicative" che l'abbigliamento.

L'argomento a me interessa parecchio ci vedo un sacco di spunti possibili, spero di non andare ot.. intanto, oltre che il tipo di abbigliamento (tailleur piuttosto che jeans a seconda del luogo e del momento in cui ci troviamo), penso che potrebbe essere interessante il discorso del colore di cui scegliamo gli abiti... qualche mese fa ho sentito alla radio un sondaggio secondo cui una donna, possiede come minimo 4 capi neri, e che questo dipendeva dal fatto che "il nero si mette con tutto" e che è sempre elegante. Sono d'accordo , ma penso anche (solo per esperienza personale, per un sacco di tempo mi sono vestita solo di scuro ), che tanto nero addosso, sia simbolo di stati d'animo scuri come quello che si indossa.. oltre che un tentativo (che fallisce miseramente ) di nascondere eventuali chili di troppo..

Citazione:
Originalmente inviato da Uno
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Per esempio non è bigottismo il mio se affermo che l'impiegato pubblico che si presenta con un jeans stracciato e un maglione che neanche il pecoraio (che vi è costretto per il freddo e per la possibilità di sporcarsi e/o stracciarsi i vestiti) metterebbe, lancia un messaggio simile a "a me non interessa nulla di questo lavoro, comunque prendo lo stipendio". Al contrario però potremmo anche dire che chi si presenta sempre impeccabile (magari sempre con lo stesso vestito perchè costa uno sproposito) in maniera fin troppo esagerata rispetto al luogo di lavoro lancia un messaggio: "io ho un potere qui, voi che siete costretti a venire, inginocchiatevi se volete i miei servizi".
Questo passaggio mi ha colpito, è vero che chi si presenta in un luogo di lavoro vestito in modo non consono, prendiamo il primo esempio, quello che trasmette è una sorta di menefreghismo sì, soprattutto sul lavoro credo che ci si debba un po' conformare all'ambiente, senza esagerazioni, ma nel presentarsi con i jeans strappati e il maglione di 10 anni fa per esempio, lo vedo anche come un "io sono diverso da tutti voi e ve lo dimostro così". Come dire un messaggio di dissenso per il luogo in cui ci si trova (anche se non condivido affatto..), "io sono così che vi piaccia o no.."

Un'ultima cosa e basta se no scrivo un poema... rispetto a quello a cui accennava Astral... secondo voi, siamo coscienti del tipo di messaggi che mandiamo attraverso il nostro abbigliamento? Sappiamo bene o male che inviamo messaggi (è palese, per noi donne se mettiamo una scollatura evidente poi magari ci lamentiamo perchè guardano li, ma lo sappiamo bene già mentre ci stiamo vestendo..) ma in quale misura attraverso il modo in cui ci vestiamo comunichiamo agli altri il nostro modo di essere? E' reale quello che trasmettiamo, o facciamo in modo che l'imamgine che passa sia distorta, sia quella che vorremmo che gli altri avessero di noi?

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