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Vecchio 06-09-2010, 23.52.13   #19
Ray
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Originalmente inviato da Telemaco Visualizza messaggio
Rispondo ai vari punti:

Quando dico infinite č solo un modo di dire per indicare che esistono moltissime influenze....non ha un valore assoluto..
Ok, allora perō cerchiamo di non usare le parole a caso, risparmiamo il tempo di inutili precisazioni.

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Originalmente inviato da Telemaco Visualizza messaggio
Ma tra una cosa appetibile e una non appetibile la scelta c'č eccome.
La maggior o minor appetibilitā č dettata proprio dalle cause che stanno a monte della scelta.
Non appetibile e meno appetibile sono due cose completamente diverse. Concordo sulla possibilitā di scegliere la meno appetibile (ma pur sempre appetibile), non sulla possibilitā di scegliere il non appetibile. Se non č appetibile, pur essendo una possibilitā, non rientrerā nella rosa delle scelte. (puoi cambiare appetibile con conveniente... il senso del discorso non cambia se non a livello psicologico)

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Originalmente inviato da Telemaco Visualizza messaggio
A volte poi possono scaturire motivazioni che inducono a scegliere quella meno appetibile, ma c'č sempre una causa dietro, nč il caso nč l'arbitrio.
Certamente.

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Originalmente inviato da Telemaco Visualizza messaggio
Due cose possono sembrarci indifferenti a livello consapevole, ma non č detto che in noi non agiscano cause inconsce che determinino una particolare attrazione inconsapevole (vedi nell'innamoramento).
Se, pure a livello inconsapevole, non sono indifferenti, allora semplicemente non sono indifferenti. Tuttavia si citava il caso di due possibilitā indifferenti... che allora devono esserlo a tutti i livelli.

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Originalmente inviato da Telemaco Visualizza messaggio
Non ti ho capito sulla suddivisione interna e il conflitto, non capisco dove vuoi arrivare, non vedo alcuna contraddizione.
Prova a riformulare meglio il tuo pensiero per favore.
Postulavo che, se mi trovo di fronte ad un'alternativa, mi trovo in un conflitto. Ossia sono soggetto a due (o pių forze) che confliggono tra loro in una qualche maniera e che cercano di imprimermi direzioni diverse.
Postulavo anche, se la cosa del conflitto č buona (se non lo č dovresti spiegarmi perchč) che dato un conflitto č data anche una divisione interna della struttura che mi determina... ossia che una parte di me "vuole" una scelta e un'altra parte un'altra. Portavo l'esempio dei piccoli io di Gurdijeff come un buon modo di rappresentare questa divisione strutturale, ma lasciavo la porta aperta ad altre possibili rappresentazioni.
Tuttavia non ho detto ancora nulla sull'eventuale rapporto causale tra conflitto e divisione... prossimo tema da esplorare.

Se non capisci dove voglio arrivare, e non c'č nulla di male anzi, onestā intellettuale vorrebbe che seguissi il discorso e valutassi man mano i passaggi senza pregiudizi sul punto d'arrivo.
Ray non č connesso