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Vecchio 07-09-2010, 22.32.26   #21
Telemaco
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Ok, allora però cerchiamo di non usare le parole a caso, risparmiamo il tempo di inutili precisazioni.

Non appetibile e meno appetibile sono due cose completamente diverse. Concordo sulla possibilità di scegliere la meno appetibile (ma pur sempre appetibile), non sulla possibilità di scegliere il non appetibile. Se non è appetibile, pur essendo una possibilità, non rientrerà nella rosa delle scelte. (puoi cambiare appetibile con conveniente... il senso del discorso non cambia se non a livello psicologico)


Certamente.


Se, pure a livello inconsapevole, non sono indifferenti, allora semplicemente non sono indifferenti. Tuttavia si citava il caso di due possibilità indifferenti... che allora devono esserlo a tutti i livelli.



Postulavo che, se mi trovo di fronte ad un'alternativa, mi trovo in un conflitto. Ossia sono soggetto a due (o più forze) che confliggono tra loro in una qualche maniera e che cercano di imprimermi direzioni diverse.
Postulavo anche, se la cosa del conflitto è buona (se non lo è dovresti spiegarmi perchè) che dato un conflitto è data anche una divisione interna della struttura che mi determina... ossia che una parte di me "vuole" una scelta e un'altra parte un'altra. Portavo l'esempio dei piccoli io di Gurdijeff come un buon modo di rappresentare questa divisione strutturale, ma lasciavo la porta aperta ad altre possibili rappresentazioni.
Tuttavia non ho detto ancora nulla sull'eventuale rapporto causale tra conflitto e divisione... prossimo tema da esplorare.

Se non capisci dove voglio arrivare, e non c'è nulla di male anzi, onestà intellettuale vorrebbe che seguissi il discorso e valutassi man mano i passaggi senza pregiudizi sul punto d'arrivo.
Ma quali parole usate a caso , sono modi di dire.
Se io ti dicessi che ho mille problemi per la testa tu cosa fai, li vai a contare che non siano 999 ?

L’ho già detto più volte che non bisogna pesare troppo le singole parole come se fossero fuori dal contesto.

Stesso dicasi per appetibile e non appetibile.
Il senso era che a volte facciamo scelte che sono lontane dal nostro pensare, ma che possono essere dovute a situazioni contingenti, come morire per salvare la vita ad un figlio.
Scelta non appetibile il morire, ma piuttosto che lasciar morire il proprio bambino (altra scelta non appetibile) si è indotti a scegliere il male minore e il fattore emotivo descritto da Atomico spiega bene come la cosa funzioni.
O vuoi dire che morire e lasciar morire sono scelte appetibili ?


Le scelte che possono sembrare indifferenti al nostro livello di consapevolezza ordinaria, possono avere una qualche attrazione inconscia che non conosciamo e farci scegliere in loro funzione.
Anche per questo dico che in noi tutto accade, cosa c’è da capire in ciò ?
Scelte indifferenti a livello conscio, scelte non indifferenti a livello inconscio.
Se invece tu ti riferivi a scelte indifferenti sia a livello conscio che inconscio, ti rispondo che in senso stretto non può esistere un vero senso di indifferenza dal momento che possediamo delle qualità.
Solito problema di considerare le parole/concetti in senso assoluto.
Tu giochi con le parole ma non hai compreso il senso del discorso se ti fermi a ciò.

Mi sta bene l’esempio dei nostri tanti piccoli io, che rappresenta bene le nostre varie e diverse motivazioni, ma non vedo perché lo citi visto che confermerebbe quanto sto dicendo.
A meno che tu non prosegua completando il tuo discorso sorprendendomi con qualcosa che non abbia già pensato.
Procedi pure.
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