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Vecchio 06-01-2006, 01.30.29   #6
jezebelius
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Citazione:
Originalmente inviato da Uno
le scuse sono molteplici ma il fondo è sempre la paura...

sarebbe interessante esplorare un giusto equilibrio che non sia calcolato ma stile di vita aperto al nuovo senza cadere nei fondamentalismi.....
Credo di si.
La paura gioca un ruolo fondamentale nei rapporti interpersonali.
Questa è la causa a mio avviso ed è la prima a dover essere presa in considerazione.
E' vero cerchiamo negli altri ciò che in noi stessi non abbiamo trovato e non riusciamo a trovare ma è anche vero che molti, in conseguenza ad esempio del loro vissuto, cercano anche di non rivivere una simil esperienza negativa voltando la faccia affinchè non venga danneggiata da essa; si cerca di scappare essendo parte di un meccanismo di difesa, a qualsiasi tipo di contatto che è potenzialmente un collegamento tra il vissuto ed il presente.
Lo stile di vita per non essere calcolato dovrebbe essere "spontaneo " senza la benchè minima costrizione dalla quale puntualmente ci facciamo condizionare. In altri termini credo che si possa affermare che paura e completezza ( desiderio di ) possono risultare due facce di una stessa medaglia.
Creiamo quel circolo vizioso a causa del quale ( ri ) cerchiamo qualcosa che manca al nostro interno trasferendolo negli altri ma allo stesso tempo ci assale la paura che condiziona il nostro agire limitandoci nelle azioni per evitare di rivivere un fatto o un'azione particolare. Una sorta di complementarietà, tra i due elementi, subdola che ovviamente condiziona qualsiasi tipo di rapporto. Non dico nulla di nuovo dicendo che Conoscersi e quindi dissolvere il meccanismo spostando i punti di riferimento è il primo passo, suppongo, per capire come meglio affrontare anche le situazioni con altri.
Potrebbe anche essere definita psicologia spicciola la mia, assolutamente comprensibile, ma mi trovo a dover sottolineare che quello che uno cerca ( negli altri ) è strettamente connesso ( forse interdipendente ) alla paura - che mi porto dietro - di rivivere situazioni che mi hanno ferito in qualche modo.
Mhm.....ritornando allo stile di vita non calcolato........credo che sia possibile ma l'impegno sarà considerevole.
Se consideriamo per " non calcolato " la neutralità che, una volta che si è capito il meccanismo, si puo mostrare, non penso che allora si possa parlare di calcolo visto che ogni circuito vizioso potrebbe risultare dissolto.
Il vivere " non calcolato " comprende a mio avviso anche il non pensare alle conseguenze che da un determinato comportamento possono derivare o quanto meno pensarvici ma in maniera Costruttiva senza farsi nuovamente assalire dalla costrizione.
Potrebbe andar bene a qualunque livello e poi da qualche parte bisogna iniziare.
Quello al quale voglio fare riferimento è l'aspetto fondamentalista - o simil tale - che potrebbe delinearsi agli occhi degli altri, in un mio agire " neutrale ".
Va da se che fondamentalismo più o meno si traduce col portare allo stremo una ideologia per cui forse non ha nulla a che vedere con "selezione "; a pensarci bene potrebbero essere due atteggiamenti simili o quanto meno vicini.
Col fondamentalismo " ( ri ) cerchiamo " chi persegue la medesima ideologia ( nel più dei casi ci si ritrova a perseguire un medesimo fine ); con la " selezione " invece, ( ri ) cerchiamo chi possiede determinate caratteristiche le quali in un certo modo soddisfano un qualcosa che mi spinge a selezionare chi si trova a venire a contatto con le prerogative che pongo alla base della mia ricerca. Naturalmente ricerca che si riflette in una sorta di affinità ( se non addirittura tale ) con gli altri.
Forse non ho detto nulla ma il discorso potrebbe svilupparsi anche su altri piani.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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