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Vecchio 05-09-2007, 11.53.46   #1
Kael
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Predefinito Meccanismi di caccia - preda e predatore

Mi è capitato sovente di imbattermi in persone che, senza mia reale intenzione, si fossero sentite aggredite da me, e questa cosa le ha portate a fare un passo indietro, assumere cioè l'atteggiamento della preda.
Le prime volte, subendo questa dinamica passivamente, mi trovavo a sentire davvero un sentimento aggressivo verso queste persone, e al loro passo indietro corrispondeva un mio passo avanti...
Passo dopo passo, ci trovavamo io a rincorrerle e loro a scappare.

Ho osservato questa dinamica in natura. Se un cane vede un animaletto che inizia a scappare, lui inizia a corrergli dietro istintivamente, senza che abbia fame o che altro. Lo fa solo perchè l'altro scappa.
Diversamente, se l'animaletto resta fermo, la stragrande maggioranza delle volte il cane lo guarda distrattamente e non gli da peso, tornando poi alle sue faccende.

Tutto nasce dalla paura. Se ad un animale si fa capire che si ha paura, questo attacca. Altrimenti il tutto si risolve in uno sguardo distratto e poi ognuno torna alle proprie occupazioni.

Questo vale anche per l'essere umano. Ultimamente, osservando sempre lo stesso meccanismo, e vedendo cioè l'altro avere paura di me o sentirsi in qualche modo minacciato, inizio a sentire in me un sentimento aggressivo, ma non subisco più questo meccanismo passivamente. Mi metto ad osservare cosa succede in me, ed è veramente interessante vedere che "una parte di me vuole veramente aggredirlo anche se io razionalmente non trovo nessun motivo per doverlo fare".

Questo meccanismo è quanto mai reale nell'uomo, sono i suoi ricordi atavici di una sua animalità lontana, coccodrillesca, e si può osservare in ogni luogo e situazione. A scuola per esempio. Lo sfigato della classe non fa niente di concreto per venir preso come bersaglio dagli altri. Semplicemente, mettendosi in condizioni di paura e difensiva verso gli altri, va ad "attivare" la parte animale in ognuno dei suoi compagni che immancabilmente si mette a "corrergli dietro".

E' una scoperta notevole per me questa, perchè fa veramente un certo effetto rendersi conto di voler aggredire qualcuno, senza che si possa in alcun modo trovare un motivo razionale concreto. "Mi sta sulle scatole per il semplice fatto che ha paura di me e scappa". Questo è quello che si può attribuire come pensiero di un cane, o di un altro animale, ma vale anche per una parte di noi perchè l'uomo, nei suoi meandri più reconditi, prima di essere uomo è anche animale...
Ho visto così quante volte l'ira, la rabbia, e altre emozioni negative, non sono altro che re-azioni scatenate e "messe in moto" dalla paura dell'altro... che, come un Abisso, ci attira/risucchia con l'illusione di avere "potere" sull'altro. Essì... perchè il potere (effimero, non reale) e la ricerca di esso, è una delle maggiori leve con le quali l'abisso attrae e seduce...
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