Discussione: Categorie di Religioni
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Vecchio 16-04-2008, 13.36.28   #6
Ray
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In ogni caso forse ha senso iniziare ad esplorare i termini proposti da Uno, almeno per iniziare a capire di che si tratta.

Il monoteismo (mono=singolo e teos=dio) è la posizione di chi crede all'esistenza di un Dio unico e nega l'esistenza di più dei.

All'opposto il politeismo (poli=molti) prevede l'esistenza e il culto di più dei, tuii o alcuni dei quali possono essere considerati sullo stesso piano di importanza.

L'enoteismo (enos=uno), termine forse meno conosciuto, indica la posizione di chi adora un solo dio pur concenpendo e ammettendo l'esistenza di più dei. L'enoteista fa quindi un discorso di piani di importanza, ponendo il dio che adora sopra gli altri dei che pure esistono.

E' chiaro che queste definizioni messe così lasciano il tempo che trovano se non si esplora un po' meglio cosa intendiamo per dio (e se per esempio lo contrapponiamo a uomo). Il problema risulta chiaro quando, per esempio, definiamo monoteista la religione cattolica che si prevede un solo e unico Dio (ma occhio alla Trinità) ma riconosce anche l'esistenza di altri esseri "divini" di minore importanza ma superiori all'uomo come gli angeli... se le definizioni restano inesplorate si potrebbe anche definire il cattolicesimo come enoteista.
Queste definizioni, che poi sono distinzioni, quindi prevedono giocoforza si vada a parlare di dio e delle sue caratteristiche, per poterlo distinguere da altre figure divine... e quindi si parla di creatore, di onnivariecose e via così. Non che non vada bene parlarne in questi termini ma a mio avviso se lo si fa è necessario sempre ricordare che stiamo trattando parole e che rischiamo di cercare di "infilare" dio in qualche contenitore concettuale che poco si confà quindi al suo contenuto... insomma si rischia di parlare di dio e nel farlo di allontanarsi da lui.
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