Discussione: in-comprensione
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Vecchio 04-02-2007, 16.05.44   #3
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Inizierei con la comprensione..... il mare può comprendere una tazza se ce la getto ma una tazza non può comprendere il mare se non con artifici (e comunque mai completamente, sempre relativamente) che adesso lascerei perdere.

Tra due o più persone il discorso è simile.....
Senz'altro la convinzione di una persona che ci cristallizziamo mentalmente non ci aiuta, coloro che hanno buone capacità di comprendere gli altri pur conoscendo il proprio dono (di nascita o acquisito con duro lavoro) e fidandosene ad ogni occasione stanno molto attenti ai particolari, cioè a conferme di quello che percepiscono con molta facilità, paradossalmente quelli che non conoscono neanche loro stessi hanno la pretesa di conoscere l'altro su pochi sommari particolari....
Secondo me ad un livello abbastanza basso,cercando una lettura alternativa, se esiste nell'altro ( o in noi ) la convinzione che la persona si è cristallizata mentalmente, credo si tratti di una mancanza che può muoversi verso uno o verso l'altro.
Credo che questa pretesa di riuscire a capire gli altri, quasi a forza, ossia di com-prenderli, derivi da una sorta di controllo che si vuole avere su chi ci sta di fronte.
La pretesa insomma di riuscire a com-prendere ciò che probabilmente siamo convinti di percepire dell'altro, altro non è che uno spostamento di attenzione ( è più semplice insomma controllare chi ci sta di fronte che non noi stessi ) ovvero una scusa che tende a giustificare un comportamento che per tal verso si muove per racchiuderne un altro.
Ne segue che un giudizio altro non è che la forma di questa pretesa.
La mancanza di comprensione quindi è la pretesa non riuscita che si manifesta, all'inverso, nella chiusura di noi verso l'esterno.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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